Commento al Vangelo del 9 Settembre 2018 – p. Roberto Mela scj

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XXIII Per annum: Effatร ! โ€œSii aperto!โ€

Il Secondo Isaia

Secondo lโ€™interessante suggestione di A. Mello โ€“ monaco della Comunitร  di Bose e professore invitato di esegesi dellโ€™AT alla Facoltร  diย scienze bibliche eย archeologiaย a Gerusalemme โ€“ la divisione tradizionale del libro di Isaia in tre libri (1โ€“39; 40โ€“55; 56โ€“66) puรฒ essere modificata in quella tradizionale ebraica in due parti.

La prima terminerebbe in Is 33. Dopo le โ€œcose anticheโ€ del Primo Isaia, dedicato alle profezie di sventura realizzate (Is 1โ€“33), si passa โ€“ dopo uno spazio bianco di tre righe rinvenuto in fondo alla colonna nel rotolo di Qumran 1QIsaiaa a indicare il passaggio a un altro libro โ€“ alle โ€œcose nuoveโ€ (Is 34โ€“66), dedicato alle promesse di consolazione che devono ancora realizzarsi. Dopo il processo a Israele (Is 1โ€“33, cf. in particolare Is 1), se ne apre un secondo, riguardante non piรน Israele ma tutte โ€œle genti/gรดyimโ€ (Is 35,1).

La transizione tra le due parti del libro di Isaia si avrebbe in 34,1โ€“35,10, costituito dallโ€™oracolo su Edom (34,1-17), contrapposto a quello su Edom e Giuda (35,1-10), che introduce il messaggio piรน proprio del Secondo Isaia: il ritorno degli esuli a Sion attraverso un deserto che fiorisce. In Edom non passa piรน nessuno, in Giuda invece vi sarร  una strada appianata; Edom รจ ridotta a unโ€™oasi di sciacalli, mentre Giuda non sarร  piรน unโ€™oasi di sciacalli; in Edom crescono rovi, ortiche e cardi, in Giuda cresceranno erba, canna e papiro. Allโ€™umiliazione di Edom si contrappone in tal modo lโ€™esaltazione di Sion.

Forza alle mani stanche

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Lโ€™oracolo su Edom e Giuda (35,1-10) รจ una promessa gioiosa ed esaltante delle opere strabilianti che YHWH compirร  nel riportare a casa, a Gerusalemme, il popolo esule in Babilonia dal 598 e soprattutto dal 587/586 a.C.

Il deserto si cambierร  in una steppa fiorita di fiori di narciso e vedrร  il dispiegarsi della โ€œgloria/kฤbรดdโ€ di YHWH, del suo โ€œsplendore/hฤdarโ€. Questo si trasformerร  in forza donata ai timorosi (cf. verbo แธฅฤzaq nei vv. 3.4), vigore trasmesso alle mani infiacchite dalla schiavitรน e dallo scoraggiamento, stabilitร  ridata alle ginocchia vacillanti dallo sfinimento e dalla mancanza di speranza di poter iniziare il cammino di ritorno alla casa lontana.

Vendetta salvifica

Questo รจ proprio il momento della โ€œvendetta/nฤqฤmโ€ (v. 4b) di YHWH. รˆ una realtร  scottante da lasciare solo nelle sue mani. Non รจ compito dellโ€™uomo farsela da solo. La vendetta di YHWH infatti รจ โ€œdivinaโ€, rinnovatrice, โ€œaltraโ€ rispetto a quella umana: non รจ โ€œvendicativaโ€ ma โ€œrestitutivaโ€. รˆ una vendetta salvifica, che tocca il cuore degli oppressori e prende la parte delle vittime, non limitandosi a punire i responsabili del male compiuto, ma a salvare le vittime e a ricuperare al bene i colpevoli. Dite ai โ€œprecipitosi/veloci di cuore/nimkerรช lฤ“bโ€ (= codardi, spauriti) โ€“ annuncia Isaia a nome di YHWH โ€“ di essere forti e di non temere, perchรฉ ยซecco YHWH (viene)!ยป.

YHWH รจ presente al suo popolo, al suo sfinimento interiore, alla disillusione dellโ€™esule che non crede piรน a chi gli promette il prossimo ritorno nella patria perduta.

Quella di YHWH รจ una presenza partecipe, tipica del suo โ€œnomeโ€ (โ€œYHWH = io sono in quanto ci sono per te, come e quando vorrรฒ, liberamenteโ€, cf. Es 3,14). Il suo โ€œcontraccambio/retribuzione/ricompensa/vendetta/rappresaglia/gemรปlโ€ รจ qui, รจ lui stesso, in persona! ยซLui in persona viene/verrร  e ci salva/ci salverร /hรป โ€™yฤbรดโ€™ weyลลกaโ€˜ฤƒkemยป. La sua vendetta/venuta รจ salvezza, รจ salvifica. Non รจ portatrice di morte, ma di liberazione della vittima e di conversione del malvagio.

Vita ai feriti dal male

La โ€œvendettaโ€ di YHWH e il suo โ€œcontraccambioโ€ per chi รจ stato ferito dal malvagio, scartato dalla storia, dimenticato dal vincente sarร  salvezza per lo sfinito di forze, vita corrispondente alla ferita patita.

Gli occhi dei โ€œciechi/โ€˜iwrรฎmโ€ si apriranno alla luce, le orecchie dei โ€œsordi/แธฅฤ“reลกรฎmโ€ sentiranno ancora le voci amiche e i canti amati della terra di Israele.

Lโ€™โ€œazzoppato/zoppo/pissฤ“aโ€˜โ€ dai ceppi della schiavitรน (per alcuni forse dorata) e dalla mancanza di cure mediche tornerร  a saltare come il cervo, sgroppando come una mucca o un orso tenuto in gabbia per anni e poi liberato dai volontari โ€œcom-passionevoliโ€.

La lingua del โ€œmuto/โ€™illฤ“mโ€ tornerร  ad aprirsi per comunicare quello che ha nel cuore ai suoi fratelli e a parlare e a lodare YHWH nel suo tempio. Nella traduzione greca dei LXX non viene perรฒ impiegato il consueto termine โ€œalalos/senza parolaโ€, ma lโ€™hapax veterotestamentario โ€œmogilalos/balbuzienteโ€, unica ricorrenza del vocabolo in tutta la Bibbia greca.

Il balbuziente parla male perchรฉ รจ sordo. Ma puรฒ anche parlare male perchรฉ scioccato dalle tremende vicissitudini che ha dovuto sopportare: privazioni di cibo e di sonno, freddo prolungato, torture, naufragi, pistole puntate alle tempie, figlie uccisi davanti ai propri occhi, stupri feroci da parte dei mercanti di uominiโ€ฆ Sophie, salvata dal naufragio, parlava solo con gli occhi sbarrati e con pochi monosillabiโ€ฆ

Acqua nel deserto

Un diluvio benefico irromperร  nel deserto. Acque sgorgheranno con forza nella steppa. Irromperanno dal grande abisso come ai tempi del diluvio universale (cf. Gen 7,11). Non saranno perรฒ inondazioni apportatrici di morte e di desolazione, tsunami che tutto spazzano via, lasciando dietro a sรฉ catastrofi e terre violentate e rese infeconde. Sarร  come un prodigio delle acque sotterranee che si riuniscono a quelle sopra il cielo, unendo le forze per dare vita anche al deserto.

Gli wadi del deserto torneranno a riempirsi di acque tumultuose, diventeranno torrenti ricchi come i โ€œfiumi/neแธฅฤƒlรฎmโ€, le sorgenti pescheranno acqua abbondante dalle falde sotterranee.

La terra bruciata diventerร  una palude da attraversare spruzzando con gioia lโ€™acqua come bambini dagli occhi sgranati. โ€œLa (terra) assetataโ€ diventerร  addirittura donatrice di acque per i viandanti del deserto, sorgente di acque provvidenziali per la sopravvivenza.

Il sogno di Dio

Questo sarร  il ritorno a Sion per gli esuli sconfortati confinati a Babilonia.

Un miracolo di vita e di luce, un prodigio di voci e di suoni, un mondo rovesciato per dare liberazione ai prigionieri della storia.

Parole nuove e antiche rifioriranno sulle labbra dei sordi balbuzienti.

Sparirร  lo shock. Torneranno le parole.

Torneranno i sorrisi e le parole dei fratelli.

Terra nuova.

Terra solo di Dio (cf. Lv 25,23) e di tutti i suoi figli.

Terra del Regno. Il sogno di Dio.

I cagnolini della Decapoli

Il regno di Dio, il suo sogno di poter far sentire efficacemente la sua forza di vita buona e piena nei cuori di tutti gli uomini e nelle strutture di tutte le societร  โ€œsi รจ fatto vicino/ฤ“ggikenโ€ (Mc 1,15) in Gesรน. Dopo la lunga discussione sul puro e sullโ€™impuro (Mc 7,1-23), egli si reca per un certo periodo di ritiro/riflessione/riposo/missione(?) in pieno territorio pagano. A nord di Israele tocca le regioni di Tiro, guarendo la figlioletta indemoniata della donna sirofenicia piena di fede (7,24-30), dando cosรฌ da mangiare dalla mensa abbondante dei figli (gli ebrei) anche ai โ€œcagnoliniโ€ che stanno sotto la tavola (i pagani). Tutti possono partecipare alla ricca mensa della dignitร  e della salvezza.

Gesรน prosegue per i territori di Sidone (25 km a nord) per poi piegare verso sud-est, verso il lago di Genesaret (โ€œil mareโ€), senza perรฒ toccare il territorio della Galilea, dove regna Erode Antipa che ha appena fatto decapitare Giovanni Battista. Con un viaggio a semicerchio di circa 100 km, Gesรน si dirige verso โ€œil mareโ€ di Galilea โ€“ simbolo del regno del male โ€“ passando attraverso il territorio della Decapoli (= โ€œdieci cittร โ€).

Queste terre, abitate anche da alcuni ebrei, erano popolate da ex legionari romani e da una popolazione pagana, a cui Pompeo nel 63 a.C. concesse larga autonomia, purchรฉ restassero fedeli a Roma, provvedessero a pagare le tasse e a fornire uomini per il servizio militare. La federazione perseguiva interessi e rapporti economici comuni, protezione dalle aggressive tribรน nomadi del deserto e da forze antiellenistiche presenti nel territorio della Palestina.

Plinio il Vecchio (Como, 23 โ€“ Stabia, 25 agosto 79), pur riconoscendo che esistevano giร  divergenze di opinione al riguardo,ย indica le seguenti come le dieci cittร  originali: Damasco, Filadelfia, Rafana, Scitopoli, Gadara, Ippo, Dione, Pella, Galasa (Gerasa) e Canata (Naturalis Historia,ย V, XVI, 74). Di queste, solo Scitopoli (Bet Shean) era a ovest del Giordano e, a motivo dellโ€™importanza strategica della valle di Izreel, costituiva un importante punto di collegamento con la costa e i porti del Mediterraneo. Damasco, molto piรน a nord in Siria, era stata evidentemente inclusa per la sua importanza come centro commerciale. Filadelfia (lโ€™antica Rabba, lโ€™odierna สฝAmman) era la piรน meridionale delle dieci cittร , a soli 40ย km circa a nord-est dellโ€™estremitร  nord del Mar Morto. Le altre cittร  si trovavano nella fertile regione di Galaad o in quella vicina di Basan. Quasi tutte, si pensa, sorgevano sulle principali strade della regione o nelle vicinanze. Canata รจ probabilmente la Chenat diย Nm 32,42.

Nel IIย secolo d.C. Tolomeo menziona 18ย cittร  facenti parte della โ€œDecapoliโ€, a indicare che il nome finรฌ per essere usato in modo generico e che il numero delle cittร  variava. Alcuni studiosi propendono per lโ€™inclusione di Abila, menzionata da Tolomeo, fra le dieci cittร  originali al posto di Rafana. Sembra comunque evidente che la regione della Decapoli non aveva confini ben definiti e che lโ€™egemonia delle cittร  della Decapoli non si estendeva a tutto il territorio ma solo ai dintorni di ciascuna cittร .

Secondo Eusebioย (Cesarea Marittima, 265 โ€“ ivi probabilmente, 340), prima della distruzione di Gerusalemme nel 70ย d.C., i cristiani della Giudea fuggirono a Pella, cittร  della Decapoli nella regione montuosa di Galaad, dando cosรฌ ascolto allโ€™avvertimento profetico di Gesรน (Lc 21,20-21) (Storia ecclesiastica,ย III, V,ย 3).

Benchรฉ non fossero affatto le uniche cittร  della Palestina con tendenze ellenistiche, le cittร  della Decapoli riflettevano nel modo piรน accentuato lโ€™influenza greca. Si ritiene abbiano raggiunto il massimo splendore nel IIย sec. d.C., e nel secolo successivo la confederazione cominciรฒ a disgregarsi.

Lโ€™evidenza della forte influenza greca, e anche della ricchezza delle cittร  della Decapoli, si puรฒ vedere dalle imponenti rovine di teatri, anfiteatri, templi, terme, acquedotti e altre costruzioni a Gerasa (lโ€™odierna Jarash), a Scitopoli (oggi Bet Shean) e in altre cittร .

Sordo e balbuziente

Un uomo sordo (kลphos) e balbuziente (mogilalลn) รจ autonomo nei suoi movimenti, ma sono altri (la comunitร , gli amici, la folla che lo conosceva) che โ€œlo portanoโ€ da Gesรน, come i quattro uomini (cioรจ lโ€™universalitร  degli โ€œuominiโ€) avevano calato la barella del paralitico di fronte a Gesรน a Cafarnao, dopo essere saliti per la scala esterna dellโ€™abitazione di Pietro e fatto unโ€™apertura nel tetto (cf. Mc 2,1-12).

Lโ€™uomo รจ relazione e la comunitร  degli amici incoraggia lโ€™uomo ad andare da Gesรน per avere la guarigione. Una rete di vita buona, che non lascia indietro nessuno e non tollera gli โ€œscartiโ€ della societร .

Lโ€™uomo sordo e balbuziente vive nella terra abitata dai pagani, privi dellโ€™esperienza liberatrice di YHWH, impossibilitati a lodarlo nellโ€™intimitร  del suo tempio a Gerusalemme, relegati nel cortile esterno. Come sordo e balbuziente non puรฒ udire e condividere le lodi a YHWH e ascoltare la sapienza irraggiungibile e salvatrice della Torah letta e spiegata dai sacerdoti e dai leviti.

La sua sorditร  gli procura forte difficoltร  nellโ€™articolare la voce e il linguaggio, facendolo scadere a โ€œmezzo uomoโ€ ed esponendolo allโ€™immancabile sarcasmo della gente che tende sempre a emarginare chi non raggiunge gli standard di efficienza ottimali. Una vita grama e, a tratti, sub-umana.

Chi lo porta da Gesรน spera che egli imponga le mani sullโ€™uomo con gesto terapeutico ben conosciuto. Ma Gesรน ha in mente un cammino diverso per lui.

In disparte

Gesรน inizia un percorso terapeutico piรน lungo e personalizzato. โ€œPrende via/apolabomenosโ€ lโ€™uomo dalla folla generica, interessata ma spesso volubile e massificante, โ€œin disparte/kathโ€™idianโ€ come aveva fatto con i discepoli per spiegare loro le parabole (4,31), per โ€œstaccareโ€ da una vita troppo stressante e per superare forse anche lo shock della decapitazione di Giovanni Battista (6,31-32; cf. 6,17-29).

Gesรน prenderร  in disparte con sรฉ tre discepoli fidati nel momento della sua trasfigurazione (9,2) e nella โ€œcasa/ambito di edificazione del popolo rinnovato, messianicoโ€ spiegherร  ai discepoli โ€œin disparteโ€ la ragione per la quale non erano riusciti a guarire il ragazzo posseduto da uno spirito impuro, epilettico (9,28).

Lโ€™ultima volta che Gesรน prenderร  โ€œin disparteโ€ quattro discepoli sarร  quando, seduto sul monte degli Ulivi, rivolgerร  loro il discorso sulle realtร  ultime, definitive (13,3). Sono occasioni uniche di unione intima con Gesรน, di assimilazione profonda del suo insegnamento e della profonditร  della sua persona.

Effatร !

Da vero terapeuta, Gesรน si prende in carico lโ€™uomo ferito gravemente nella comunicazione, pone le dita (espressione della sua potenza operativa) negli orecchi del sordo e tocca la lingua del balbuziente con la saliva (la potenza del suo spirito vitale raggrumato). Si pone in contatto partecipe con lโ€™uomo che soffre e gli comunica la sua forza vitale di Figlio che ascolta sempre il Padre, che lo loda nellโ€™assemblea e che parla e insegna con larghezza di cuore agli uomini smarriti e dispersi.

Gesรน si mette in contatto col Padre che sta โ€œnei cieliโ€, YHWH dalle tante battaglie per la vita dei suoi figli, e โ€œgeme/stenazลโ€ contro il male che attanaglia lโ€™uomo suo fratello.

Alla fine, Gesรน emette la parola guaritrice, nella lingua materna aramaica: โ€œEphphatha/Effatร โ€, che tradotto in greco significa โ€œSii aperto/dianoichthฤ“tiโ€, da Dio, primo passivum divinum.

Apriti, uomo, al cielo che si รจ aperto per farmi scendere come lโ€™apripista del regno di Dio. Apri tutta la tua persona allโ€™accoglienza della Parola e alla relazione del dialogo e della preghiera. Sii โ€œaperto/liberatoโ€ dalle catene con le quali il mondo del Male, del Silenzio, del Rifiuto dellโ€™ascolto ti ha schiavizzato e isolato nel mondo puramente umano (e subumano).

Gli orecchi, con il padiglione, il condotto uditivo e gli ossicini che rendono possibile lโ€™udito (non il comune ลta come al v. 36, ma akoai <akoฤ“ [fama, voce, annuncio, ascolto] <โ€œakouล/udireโ€) โ€œfurono aperti/ฤ“noigฤ“sanโ€, da Dio tramite Gesรน, secondo passivum divinum.

Il โ€œnodo/legame/vincolo/catena/prigione/prigionia/desmosโ€ che imprigionava la lingua, lโ€™organo della comunicazione, โ€œviene sciolto/elythฤ“โ€, da Dio tramite Gesรน, terzo passivum divinum.

Lโ€™uomo puรฒ ora parlare correttamente, rapportarsi in totalitร  e veritร  alla comunitร  degli uomini e al cuore di YHWH, il Padre. Lโ€™uomo, le comunitร , i paesi impoveriti possono sedersi alla pari alla mensa dei fratelli piรน fortunati, far udire con forza nei piรน alti consessi politici la loro voce che invoca giustizia e pace. Niente piรน emarginazione, scarti, sottosviluppo, terzo e quarto mondo.

โ€œHa fatto bene ogni cosaโ€

La guarigione avviene โ€œin disparteโ€ ma il comando del silenzio รจ rivolto โ€œa loroโ€, alla folla. Non si deve mal interpretare la persona e la prassi di Gesรน e mettere in giro fake news. Egli non รจ un terapeuta da baraccone. Lo si potrร  capire solo sotto la croce, unendosi alla professione di fede del centurione (Mc 15,39).

Tantโ€™รจ. La gente sta a quello che vede e โ€œproclama continuamente/ekฤ“ryssonโ€ il fatto accaduto, con uno stupore che colpisce oltre misura (hyperperissลs รจ un superlativo estremo, un unicum, un hapax di tutta la letteratura greca).

Gesรน ha fatto bene ogni cosa, cioรจ ha fatto sia udire i sordi, sia parlare i โ€œmuti/senza parole/alalousโ€ (Mc 7,37). Erano questi i segni indicati dal profeta per lโ€™avvento del regno messianico (cf. Is 35,5-6). Lโ€™evangelista Marco si aggrappa entusiasta al termine mogilalos della profezia messianica di Is 35,6, bandiera unica dellโ€™AT greco, e ne fa una bandiera unica anche del NT (Mc 7,32).

Gesรน compie in pieno territorio pagano la promessa dellโ€™opera messianica originariamente rivolta a beneficio del solo popolo di Israele.

Gesรน, il liberatore dei sordi e dei balbuzienti.

La parola apre gli orecchi del sordo e scioglie le catene che imprigionano la lingua.

Lโ€™uomo puรฒ ascoltare e parlare correttamente. Agli altri, e a Dio.

E Dio sorride contento, nel cielo (Mc 7,34).

Il suo Regno, il suo sogno comincia a diventare realtร .

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 9 Settembre 2018 anche qui.

Fa udire i sordi e fa parlare i muti.

Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondoย Marco

31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: ยซEffatร ยป, cioรจ: ยซApriti!ยป. 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno. Ma piรน egli lo proibiva, piรน essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 09 – 15 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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