โNella sinagoga cโera un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciรฒ a gridare forte: ยซBasta! Che vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยปโ. Ci sono giorni che invidio la nitida e profonda fede del diavolo. Ditemi se qualcuno di noi ha la stessa precisione teologica e chiarezza dottrinale nel rivolgersi a Gesรน in questo modo.
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Pensiamo che il peccato del diavolo sia la mancanza di fede, ma ci sbagliamo. Il diavolo ha piรน fede di noi. Ma la fede รจ diabolica quando non รจ collegata alla caritร , quando non diventa amore, quando non arriva al punto di โdare la vita per i propri amiciโ. ร qui che casca lโasino, e il diavolo.
E qui che caschiamo noi o prendiamo il volo. Solo se la nostra fede aumenta la nostra capacitร di amare Dio, noi stessi e il prossimo allora รจ fede che salva. Diversamente รจ correttezza teologica in bocca al piรน preparato teologo della storia: il diavolo; ma non รจ fede che ci salva. Se fosse bastata la semplice informazione, Gesรน non sarebbe morto per noi.
Ma lโamore non รจ la comunicazione di un concetto, ma un fatto che ci salva. Esattamente come una madre che non spiega al figlio le formule chimiche delle sue emozioni, o i legami psico-affettivi che gli scattano quando vuole sentirsi voluto bene, ma lo abbraccia e lo abbraccia forte. Quellโabbraccio vale piรน di tutti i manuali di chimica e psicologia. ร questa mancanza di โfattualitร โ che tante volte condanna il nostro cristianesimo ad essere corretto solo teologicamente ma non realmente.
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ร la perversione della Veritร che si mostra a noi solo nella sua forma piรน astratta, ma che non ha nessuna incidenza nella vita. Forse noi non saremo preparai teologicamente come il diavolo ma possiamo fare qualcosa che lui non puรฒ piรน fare: amare nei fatti e nella veritร . Amare non รจ una tecnica ma una scelta. Delle volte sbagliamo anche, ma รจ meglio sbagliare amando che non sbagliare non amando.
Lโinferno รจ una distesa infinita di mancanza di amore. Proprio per questo รจ inferno.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 4, 31-37
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน scese a Cafร rnao, cittร della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perchรฉ la sua parola aveva autoritร .
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciรฒ a gridare forte: ยซBasta! Che vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป.
Gesรน gli ordinรฒ severamente: ยซTaci! Esci da lui!ยป. E il demonio lo gettรฒ a terra in mezzo alla gente e uscรฌ da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: ยซChe parola รจ mai questa, che comanda con autoritร e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?ยป. E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
