don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 10 Marzo 2019 – Lc 4, 1-13

Non si può capire niente della quaresima senza il racconto del Vangelo di questa prima domenica di quaresima, il racconto delle tentazioni di Gesù.

Questi 40 giorni che fanno scuola ogni cristiano, 40 giorni di digiuno in cui Gesù poi alla fine si trova faccia a faccia contro il male. Il male che si presenta sempre come qualcosa che vuole addomesticare la nostra libertà che vuole legare le ali alla nostra gioia che si mostra come un bene ma in realtà poi ci toglie ciò per cui noi siamo immagine e somiglianza di Dio cioè la nostra libertà.

Ecco perché il tempo della Quaresima è un tempo a imitazione di questo Gesù che riesce a saper dire dei no decisivi perché è un cristiano che non impara a dire di no davanti a certe cose che possono addomesticarlo che possono in qualche maniera togliergli la libertà senza questi no non siamo capaci nemmeno di dire il grande sì della Pasqua il grande sì di un uomo libero cioè capace di stare dentro la realtà senza essere asservito dalla realtà. Nella realtà non esistono neutralità o ci si serve del mondo intorno a noi o il mondo diventa un idolo e quindi noi siamo asserviti al mondo e noi non vogliamo vivere una vita da servi non vogliamo vivere una vita da schiavi.

Ecco perché la Quaresima è un tempo in cui scontrandoci con il male cioè con tutto ciò che mortifica la nostra libertà , impariamo a dire dei no e noi importantissimi dei no che sono come una rincorsa che ci permettono poi di fare il grande salto della Pasqua.

Senza questa lotta cioè senza questo faccia a faccia con il male, senza questo faccia a faccia decisivo in cui noi siamo chiamati a prendere una posizione, allora non capiremo niente di quello che Gesù ci è venuto a insegnare perché nella realtà non esiste mai la neutralità, se noi non prendiamo posizione ci siamo già messi contro. Chi non è con me è contro di me dice Gesù e chi non raccoglie con me disperde.

Allora che questo tempo di Quaresima possa essere un tempo in cui anche noi davanti alle nostre tentazioni, alla nostra personale battaglia, impariamo a dire dei no decisivi per poter essere in grado poi di dire il grande sì della Pasqua.

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