Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 11 Dicembre 2019

Ristoro e giogo sembrano escludersi a vicenda. Eppure il Signore li mette insieme e fa del portare il suo giogo la traduzione e la concretizzazione del riposo.

Come può essere? Il vero riposo dell’anima non è il dolce far nulla, ma è l’avvertire il senso di ciò che si sta vivendo. E il giogo di Gesù, la sua croce, apportano la certezza che un senso c’è, anche nel dolore.

Nella gioia e nel dolore Cristo si è fatto presenza nelle nostre vite insegnandoci che nulla di ciò che c’è nella nostra vita è senza grazia, nemmeno le disgrazie e le croci. Se accogliamo nello Spirito questa coscienza, sperimentiamo la pace e il ristoro di Gesù.

Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Venite a me, voi tutti che siete affaticati.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11, 28-30   In quel tempo, Gesù disse:   «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

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