Riflessioni sul Vangelo del giorno 30 maggio 2018 – don Emanuele Di Santo

Liturgia della Parola

1Pt 1,18-25; Sal 147; Mc 10,32-45

La Parola del Signore

è ascoltata

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?».

Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non   è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

è meditata

Paura e presunzione vanno spesso di pari passo nella vita di fede: quando non si comprende l’agire di Dio e le esigenze dell’insegnamento di Cristo, si cerca di fare per conto proprio, perché in fondo si ha paura di quanto il Signore può chiederci. Così avviene anche ai discepoli di cui parla oggi il Vangelo: dopo aver sentito che per seguire Gesù non solo bisogna lasciare tutto, ma che si corre pure il rischio di essere perseguitati, il timore e lo sgomento si impadroniscono del loro animo. E a questo punto non si comprende più. Gesù rivela il suo prossimo destino di morte e risurrezione, ma i discepoli pensano alla gloria e al regno che Cristo deve instaurare sulla terra. Di fronte al quadro a tinte fosche che si delinea dinanzi a loro, Giacomo e Giovanni cercano di correre ai ripari, assicurandosi una posizione di privilegio.

Ben a ragione Gesù dice loro: “Voi non sapete quello che chiedete”, perché non comprendono che per entrare nella gloria del loro Signore bisogna accettare di bere il calice amaro e di ricevere il battesimo di sangue nella Passione. Ma non sono solo Giacomo e Giovanni a non sapere ciò che chiedono: anche gli altri dieci apostoli dimostrano di stentare a seguire la logica del Maestro, venuto a servire. Il regno che Gesù promette appartiene in verità solo a chi non pretende di essere il primo e il migliore di tutti, ma a chi si adopera perché neppure gli altri ne restino fuori. Ogni autorità è quindi veramente evangelica se diventa servizio: come tale, richiede il coraggio di mettersi anche all’ultimo posto e la capacità di sacrificio (“dare la propria vita in riscatto per molti”).

è pregata

Signore, siamo solo dei discepoli paurosi, pronti a venirti dietro nei momenti di gloria, ma altrettanto incapaci di seguirti quando si comincia a parlare di sofferenza. Facciamo grande fatica a capire che la logica del tuo regno non è la competizione e il prestigio personale, ma il servizio.

Liberaci dalla tentazione di volerci mettere in mostra e di pensare che saremo ritenuti stupidi, se non approfittiamo di ogni occasione, costi quel che costi.

Aiutaci a saper scegliere l’ultimo posto, in famiglia, sul lavoro, nella Chiesa. E donaci di esserne felici perché in questo modo imitiamo Te, l’unico che hai diritto di essere servito e invece hai scelto di venire a servirci. Amen.

mi impegna

Offrirò le contrarietà della giornata, vivendole con pazienza e amore, per unirmi alla Passione di Gesù.

© 2018 Centro Diocesano Vocazioni
Seminario Vescovile di Patti Piazza Cattedrale 98066 Patti (ME)
Tel. 0941.21047
cdv@diocesipatti.it
Per chi desidera inviare una offerta CCP 11119989 – OVS
IBAN IT90 D076 0116 5000 0001 1119 989
È possibile scaricare i file Word e PDF dal sito www.qumran2.net inserendo il titolo del sussidio

Read more

Local News