Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 11 Ottobre 2019

Il commento alle letture del 11 Ottobre 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Prende altri sette spiriti peggiori di lui

Gl 1,13-15; 2,1-2; Sal 9; Lc 11,15-26

La storia, fino alla sua consumazione, è un combattimento senza alcuna tregua tra Dio e i suoi servi e tra Satana e i suoi servi. Dio e si suoi servi combattono per liberare l’uomo dalla schiavitù di Satana. Satana e i suoi servi combattono per riconquistare ciò che Dio e si suoi servi gli hanno sottratto. Qualche esempio biblico può aiutarci. Appena creati l’uomo e la donna non appartengo a Satana. Lui va alla loro conquista. Appena i figli d’Israele stipulano l’alleanza, divengono proprietà di Dio. Satana va subito alla loro conquista. Fa di essi un popolo di idolatri e di immorali.

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture (Gen 3,1-7).

Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, fece ressa intorno ad Aronne e gli disse: «Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d’oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie e portateli a me». Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto!». Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore». Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento (Es 32,1-6).

Per rimanere servi del Signore c’è un solo luogo sicuro nel quale si deve sempre abitare: la Parola del Signore. Si esce dalla Parola, si è già servi di Satana. Il serpente antico questo vuole: che usciamo dalla Parola. Usciti fuori, non c’è più alcuna via di fuga per noi. Siamo sue prede, suoi schiavi, suoi servi per diffondere il male sulla terra. Oggi Satana è riuscito a creare una religione senza Parola, senza Vangelo, senza Verità. Ci sta rendendo tutti servi di un’antropologia di peccato e di perdizione, usando come sua arma letale alcune parole come misericordia e accoglienza, ma senza verità.

Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

La Parola del Vangelo è il solo luogo dove Satana non ha alcun potere. Lui urla perché usciamo fuori, prospettandoci mille motivi per uscire da essa. Chi esce è già suo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai usciamo dalla Parola del nostro Dio.

Fonte@MonsDiBruno

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