Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 14 Giugno 2022

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MARTEDÌ 14 GIUGNO – UNDICESIMA SETTIMANA T. O . [C]

E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Nell’Antico Testamento il Signore chiede ai suoi adoratori di essere santi perché Lui è santo. In cosa consiste la santità di Dio? Nell’amore verso ogni uomo. Ogni uomo è sua creatura, da lui fatto a sua immagine e somiglianza e su ogni uomo lui riversa il suo amore. Anche i suoi adoratori devono distinguersi per il loro amore verso tutti: “Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti: li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.

Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo. Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore. Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio. Non commetterete ingiustizia nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusta, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto” (Cfr. Lev 19,1-37).

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Gesù chiede ai suoi discepoli di essere perfetti come è perfetto il Padre celeste. Questa perfezione non consiste solamente nel dare il suo sole e la sua pioggia ad ogni uomo, giusto o ingiusto che sia. Il suo Sole è Cristo Gesù. Per tutti lui lo ha fatto peccato, perché per il suo sacrificio ottenessimo la riconciliazione.  Per tutti Lui fa piovere il suo Santo Spirito che deve inondare della vita di Cristo Gesù ogni cuore. Ma anche Cristo Gesù vive di amore universale. Lui ha preso su di sé tutti i peccati del mondo. Questa verità è profetizzata da Isaia e illuminata dall’Apostolo Giovanni: “Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.

Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità.  Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte” (Is 53,3-8).

“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,7-16).

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LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 5,43-48

Se vogliamo essere perfetti come è perfetto il Padre celeste e come è perfetto Cristo Gesù, anche noi dobbiamo dare la nostra vita per la salvezza di ogni uomo. Il bene del cristiano o è vero bene di salvezza e di redenzione del mondo intero o altrimenti rimane sempre bene, ma non è ancora il bene che a  lui viene chiesto dalla sua appartenenza a Cristo e dall’essere lui in Cristo corpo per la redenzione e la salvezza del mondo.

L’amore del cristiano è differente da ogni altro amore. Il suo deve essere lo stesso amore del Padre e di Cristo Gesù da dare sotto mozione e ispirazione dello Spirito Santo. Madre di Dio, facci vivere di questo amore.

Fonte