Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 21 Febbario 2021

Le “prove” o tentazioni che Gesù subisce nel deserto hanno una lunga durata, necessaria per verificare la scelta compiuta. Un tempo lungo, di quaranta giorni, è per la Bibbia un tempo necessario per “fare verità”. Solo le persone, le intuizioni, le prospettive maturate nel tempo hanno sapore di verità, di validità.

Marco non accenna, diversamente da Matteo e Luca, al contenuto delle tentazioni. Ci aiuta a dare un nome alle nostre. Non è facile, spesso rimangono nascoste, spesso sono condite del “a fin di bene”… eppure sono lì ad allontanarci dalla logica del Cristo, dagli altri, in fondo da noi stessi.

Ogni situazione della nostra vita può essere una “messa alla prova”; sperimentiamo quel deserto in cui è facile cercare e sperare in soluzioni facili ed immediate. Eppure, come una scorciatoia presa in montagna, ci tolgono molto. Sopravviviamo a quella situazione, riusciamo a scampare un pericolo o un ostacolo ma non ci rimane nulla, anzi ci rimane il timore di non incorrere in futuro nella stessa o simile situazione. Invece affrontare la prova, coglierla come un’occasione per crescere, ci permette di scoprire in noi, grazie all’ispirazione della Parola, nuove capacità, nuove possibilità; come in montagna, seguendo il sentiero giungi gradatamente alla meta e hai la chiara impressione di aver vissuto tutto quel cammino, di esserti trasformato, di aver il coraggio per affrontare un’altra impresa.

Nella prova cedere alla tentazione indebolisce. Vivere la prova come un’occasione di vita rafforza. Gesù non aggira i problemi, il dolore, la solitudine, la morte. Affronta i problemi, soffre il dolore che c’è da patire, accetta di stare da solo, attraversa la morte. La sua umanità può sostenere, ispirare e modellare la tua umanità!

Loris Piorar SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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