fra Mario Berišić – Commento al Vangelo del 15 Novembre 2019

Siamo testimoni di uno stile di vita velocissimo, una vita che ci guida a una certa velocità e non ci consente di rallentare, riflettere, ascoltare il cuore, le emozioni, le paure, i desideri e molto altro. La vita è una lavatriceche che ci gira 1000 giri al minuto. Lo stile di una vita veloce è la conseguenza del rifiuto di Dio, del desiderio di avere di più di quanto c’è né veramente bisogno e anche quando si vuole diventare ciò che non ci si può diventare.

Questo era il tempo di Noè e Lot. L’uomo era solito costruire, piantare, sposare, vendere, comprare, sempre in movimento. Se guardiamo il vangelo vediamo Gesù usa dei verbi sempre che descrivono un’azione, l’uomo non si chiedeva: “Da dove viene il mio desiderio di essere costantemente attivo”. A quel tempo, l’uomo respinse Dio e si arrese per diventare un Dio piccolo ma onnipotente.

Questi tempi si ripetono e sappiamo tutti cosa succede quando una persona sta lontana da Dio per molto tempo e vive solo per piacere a se stessa. Il nostro egoismo cresce, è c’è un’invenzione che c’è l’ho dice: selfie, perché al uomo non bastava lo specchio, quindi doveva inventare qualcosa che catturerà la sua bellezza ad un certo momento in quale si sente tale, siamo diventati schiavi di questa cosa.

Non solo l’egoismo è una caratteristica di questo periodo folle, l’uomo ha sostituito Dio con altri dei, ma oggi è più un Dio che si chiama Io. Non è abbastanza per un uomo inventare Dio, ma voleva diventare lui stesso Dio, il più grande esempio che abbiamo è che l’uomo, si preoccupa con eccessiva cura per propria salute, per essere eternamente giovine.

Ci preoccupiamo così ansiosamente che nostro nemico è venuto ad offrirci una soluzione, una cura “contro tutto”, solo per tenerci lontani dal pensiero della morte. Eh, se fossimo ancora riusciti a uccidere la morte dove sarebbe nostra fine? Per fortuna che c’è un ultimo giorno, che c’è la morte e che la seconda venuta di Gesù verrà sicuramente, per liberarci dall’inganno in cui cadiamo costantemente.

Sia che vogliamo accettarlo o meno, ma quando pensiamo alla morte, dobbiamo dire che la morte non è solo un male, anzi ci porta alla più grande verità di chi siamo noi, ma anche chi è l’unico e vero Dio.

Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap

Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 26-37
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
 
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
 
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
 
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
 
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
 
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Parola del Signore

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