don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 19 Maggio 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Rimanere nell’Amore per andare insieme incontro al Signore

Giovedì della V settimana di Pasqua

Dall’immagine della vite e dei tralci Gesù passa a parlare esplicitamente della relazione che lo unisce ai discepoli. Non si tratta di un legame funzionale come se fosse a progetto, concluso il quale finisce anche il rapporto, ma di una relazione che mira ad essere stabile e duratura nel tempo. Il verbo amare non esprime un vago sentimento, ma sulla bocca di Gesù assume il significato di donarsi all’altro. Il Padre si dona totalmente al Figlio e Gesù dona tutto sé stesso agli uomini.

In questo senso la gioia supera in intensità di gran lunga la semplice sensazione dell’appagamento e della gratificazione. La gioia è il frutto dell’amore vero. Gesù non indica solo la meta, ma anche la via per raggiungerla, anzi questa via l’ha aperta lui ed attraverso di essa che ci conduce al Padre. Con il battesimo siamo messi sulla strada dell’amore ma solo con l’obbedienza rimaniamo su di essa senza deviare verso scorciatoie illusorie che portano lontano dalla felicità. L’obbedienza s’impara esercitando la fede con la pazienza. Rimanere non significa essere fermi, ma progredire nella direzione giusta.

I comandamenti non sono una forma di controllo della nostra libertà, ma, al contrario ciò che ci permette di viverla nel grado più alto che è appunto l’amore inteso come dono di sé all’altro. Nella via dei comandamenti non siamo esploratori solitari ma discepoli-pellegrini che, aiutandosi reciprocamente soprattutto nelle prove, strada facendo, attraversando crisi e difficoltà, di tappa in tappa diventiamo famiglia di Dio. 

Signore Gesù, obbediente a Dio fino alla morte e alla morte di croce, ti ringrazio perché mi ami con lo stesso amore con il quale il Padre ti ama. Ringrazio lo Spirito Santo perché mi fa sentire parte di quella vita che scorre tra le persone della Trinità e fa di voi una famiglia, un unico Dio. Grazie perché per mezzo dello Spirito anche io, come Te, Gesù, posso rivolgermi a Dio chiamandolo Papà. Accompagnato, sostenuto, guidato dalla tua parola, insegnami, Signore, a camminare nella via dei comandamenti in modo da imparare a compiere la volontà del Padre e a dare in dono la mia vita per i fratelli fino al giorno in cui godrò la gioia piena e senza fine nella comunione eterna.Â