don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 1 Settembre 2020

Oh Dio, vieni a salvarmi!

Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Gesù, che non si era piegato alle aspettative dei suoi concittadini, era stato cacciato dalla sinagoga di Nazaret. Si compiva così la sua parola per la quale nessun profeta è accettato nella sua patria. Quale consacrato di Dio, Gesù è inviato per evangelizzare i poveri, cioè per portare la Parola che illumina, che restituisce la libertà e la dignità a chi è caduto nella dipendenza dal male. 

Il Vangelo di Gesù è parola e azione insieme. Dio si fa prossimo ad ogni uomo per donargli la possibilità di rinascere e crescere come persona. La salvezza che Gesù è venuto a portare consiste proprio nella piena umanizzazione. Chi accoglie Gesù nella sua vita non è più fortunato degli altri, ma diviene più uomo, uomo pienamente formato. 

A questo progetto di salvezza si oppone il maligno che con l’inganno seduce l’uomo inducendolo a rifiutare l’aiuto di Dio. Satana è il Signore delle tenebre nelle quali tutto appare oscuro. Se Dio è luce e chi l’accoglie diviene capace di discernimento e cresce nella virtù della fiducia, Satana invece è l’artefice della confusione e ispiratore della diffidenza. 

Il vangelo, che ci illumina attraverso l’ascolto della Parola di Dio e l’esperienza della carità fraterna, da una parte c’istruisce sul senso della nostra vocazione e sul fine della nostra vita, dall’altra ci abilita a distinguere il vero bene dal male, la verità dalla menzogna. 

La verità è che siamo figli di Dio amati da Lui fino al punto che ha mandato Gesù, suo Figlio. Egli ha dato la sua vita per noi perché, ricevendo il suo Spirito, potessimo vivere come figli della Luce. 

Ascoltando la parola di Gesù, che risuona nella Chiesa, siamo in grado di conoscere meglio noi stessi e ragionare sulle nostre reazioni negative o violente, come quella dell’indemoniato, che sembrano istintive ma che in realtà sono dettate dallo spirito impuro che si oppone a quello di Dio. 

Quando sentiamo dentro di noi sentimenti negativi verso altre persone, soprattutto quelle che ci sono più vicine, dobbiamo invocare con più forza il dono dello Spirito Santo perché ci guarisca dalla cecità del pregiudizio e dell’egoismo che ci fa percepire gli altri come una minaccia da cui fuggire. Il Signore ci dona la sapienza per riconoscere che il pericolo non è fuori ma dentro il nostro cuore e si chiama peccato, cioè pensare come Satana. Con umiltà e fiducia più volte al giorno diciamo: Dio mio vieni a salvarmi, vieni presto in mio aiuto!

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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