AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90โฌ
โAllora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchioโ.
La preghiera non รจ il luogo dellโumiliazione, e molto spesso fraintendiamo il gesto di inginocchiarci come un gesto servile, negativo, umiliante. La preghiera รจ il luogo dove ciรฒ che ci ha umiliato diventa invocazione, grido, richiesta. Quasi mai quando la vita ci umilia reagiamo con la preghiera.
Allโโumiliazione della vita reagiamo con la collera, con la rabbia per lโingiustizia subita, con un senso di ribellione contro tutti compreso contro Dio che riteniamo colpevole di non averci difeso. Leggendo questo passo del Vangelo potremmo dire che il lebbroso fa la cosa piรน semplice che poteva fare, ma in realtร questo lebbroso agisce contro ciรฒ che noi normalmente facciamo.
La lebbra รจ segno di un dolore che ci imprigiona, che ci consuma, che ci allontana dagli altri, che ci fa vivere come maledizione. E quando questo ci capita passiamo la maggior parte del tempo a trovare i colpevoli, a prendercela con qualcuno, a consumarci nel risentimento. Questโuomo invece prega. E la sua preghiera non รจ preghiera di pretesa ma preghiera semplice, umile, e proprio per questo efficace: โยซSe vuoi, puoi guarirmi!ยป. Mosso a compassione, stese la mano, lo toccรฒ e gli disse: ยซLo voglio, guarisci!ยปโ.
Le nostre preghiere invece sembrano consumarsi tutte con il โdeviโ. Vorremmo comandare a Dio e fargli fare quello che secondo noi รจ giusto. Questโuomo invece con il Suo โse vuoiโ sembra consegnarsi a una volontร piรน grande della sua. ร un poโ come se volesse dire: โse รจ per il mio bene, ti prego guariscimiโ.
Gesรน non rimane mai indifferente a chi รจ umiliato dalla vita. Anzi la Sua compassione รจ proprio per questa gente. Gli oppressi, gli stanchi, gli umiliati, i poveri, gli ultimi sono loro che muovono la compassione di Gesรน. โUn cuore affranto e umiliato tu o Dio non disprezziโ dice il salmista.
Questa รจ la preghiera: non umiliarsi per convincere Dio, ma portare davanti a Lui la nostra umiliazione prima che marcisca e ci incattivisca.


