Commento alle letture del 25 Aprile 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 25 Aprile 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

MENTRE IL SIGNORE AGIVA INSIEME CON LORO

1 Pt 5,5b-14; Sal 88; Mc 16,15-20

La Parola di Dio, nasce sempre dal cuore di Dio. È sempre il Signore che parla. Anche la Parola di Gesù è Parola di Dio, viene dal suo cuore. Dio parla per mezzo di Lui, così come ha parlato precedentemente per mezzo dei profeti. La Parola è dal Padre.

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Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato (Eb 1,1-4).

Quando la Parola dal cuore del Padre giunge nel cuore dell’uomo, quanti ascoltano la Parola devono confermarla con la loro vita. La loro fede dona vita alla Parola. Senza la fede di chi la fa risuonare nel mondo, essa è parola senza vita. Paolo ci rivela che la Parola va data con profondo convincimento di fede, altrimenti non è Parola di vita.

Sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti: sono quindi pronto, per quanto sta in me, ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete a Roma. Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà (Rm 1,14-17). Adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito (Rm 15,16-19).

Alla Parola che esce dal cuore del Padre, si riversa tutta nel cuore di Cristo, per lo Spirito Santo, dal cuore di Cristo, sempre per lo Spirito Santo, nel cuore dei discepoli, manca ancora una cosa che è necessaria, anzi indispensabile. Dio è all’inizio e Dio deve essere alla fine. Come? Donando testimonianza con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e dono dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà. Se Dio non è all’inizio e alla fine, mai la Parola produrrà salvezza. Le manca Dio.

Per questo bisogna che ci dedichiamo con maggiore impegno alle cose che abbiamo ascoltato, per non andare fuori rotta. Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, come potremo noi scampare se avremo trascurato una salvezza così grande? Essa cominciò a essere annunciata dal Signore, e fu confermata a noi da coloro che l’avevano ascoltata, mentre Dio ne dava testimonianza con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà (Eb 2,1-4).

Gli Apostoli sono mandati nel mondo. Essi dovranno sempre avere Dio con loro. Come sarà Dio con loro? Se essi saranno in Cristo per la fede e l’obbedienza alla Parola. Essi danno tutta la loro fede alla Parola e Dio darà tutto se stesso alla Parola. Se loro non danno la fede neanche Dio darà se stesso e la Parola è più che sabbia. Nessun germe di vita eterna è in essa. E nessuna fede nascerà per essa nei cuori.

E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

La fede di chi annunzia la Parola crea comunione tra Dio e chi l’ascolta. Nasce la vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di vera fede nella Parola.

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