Commento al Vangelo del 25 dicembre 2017 – don Mauro Leonardi

Commento al Vangelo della Messa dell’Aurora – Mt 1,18-25

Spesso nella nostra vita gridiamo “Signore, fino a quando” e vorremmo subito vedere le sue opere, i suoi miracoli, la giustizia e la pace regnare nel mondo. Ma la storia e la genealogia di Cristo è la storia di un’attesa, di un travaglio che non è solo dolore, ma anche misericordia, che non è solo una promessa, ma già dono e salvezza, pur tra le tribolazioni e le prove del mondo.

Poesia

Le cose più belle avvengono senza parole.
Con un sospiro, un alito di Spirito.
A volte i pensieri non bastano.
Danno soluzioni che non risolvono.
A volte i pensieri, anche quelli giusti, non bastano.
Ci sono cose che si vedono bene ad occhi chiusi.
Ci sono paure che vanno via non dicendo nulla.
Ma obbedendo ad un sogno.

Mi piacciono i racconti della tua nascita.
Sei qui davanti a me.
Amore mio grandissimo.
Vieni dallo Spirito di Dio.
Vieni dalla carne di Maria.
E ora sei davanti a me.
Sento l’amore dello Spirito.
Sento l’abbraccio della carne di Maria.
Tra le tue braccia trovo Dio, trovo lei.

Sento la paura di Giuseppe.
Sento l’intreccio dei pensieri di Giuseppe.
Vedo il suo cuore giusto che ama la sua sposa.
A volte per amare giustamente, veramente, bisogna lasciarsi.
Lasciarsi andare.
E poi chiudere gli occhi.
E lasciare fare a Dio.
Lui mi ha dato te.
Lui mi porterà da te.
Come Giuseppe.
Ha avuto la sua sposa.
Come voleva.
Ma prima ha deposto i suoi pensieri.
Ma prima ha chiuso gli occhi.
Ma prima si è abbandonato all’obbedienza.
Insegnami.
Giuseppe, insegnami.
Insegnami l’amore che trova tutto, lasciando tutto.

C’è un amore.
Che è il più grande, l’unico.
E si trova nel silenzio.
Nel soffio.
Che si fa carne nella carne con un si, con un soffio.
C’è un amore.
Che è il più grande, l’unico.
E se chiudi gli occhi, lo vedi.
E se lo lasci, lo trovi.
E se dici va, lui viene.
E per esserne padrone, devi obbedire.
Ti amo da morire.
Insegnami l’amore.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-25)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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