Vangelo del giorno – domenica 30 settembre 2018 – don Antonello Iapicca

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LA CHIESA E’ LA COMUNITA’ CONVOCATA DALLA PAROLA DI DIO E STRETTA NELL’UNITA’ DALLE BRACCIA CROCIFISSE DI CRISTOย 

Gesรน aveva appena preso un bambino e, abbracciandolo, aveva insegnato lโ€™unico modo con cui si accoglie Lui e Colui che lo ha mandato. Ma niente, i suoi discepoli continuavano a non capire. Erano con Lui da tempo, gli camminavano dietro, ma non lo avevano ancora accolto. Nel loro stare con Gesรน cercavano la propria identitร  come al tempo di Babele, quando gli uomini smisero di camminare nella precarietร  e si stabilirono in una cittร  per difendersi e cosรฌ darsi un โ€œnomeโ€.

La cittร  di Babele รจ immagine del principio di ogni corruzione, la stessa che segnava ancora il cuore di Giovanni e degli altri discepoli intenti a discutere su chi fosse il piรน grande, su chi avesse un โ€œnomeโ€ piรน prestigioso da garantire il primo posto.

Per questo il โ€œnome di Gesรนโ€ appariva loro come la torre che gli uomini tentarono di costruire proprio per darsi un nome, che significa unโ€™identitร , un senso nel mondo. Gesรน, che, secondo la mentalitร  orientale era presente nel suo โ€œnomeโ€, era per loro il โ€œbrandโ€ che distingueva il gruppo, nella perfetta mentalitร  del mondo.

Del resto i discepoli, invece di pregare e ascoltare, discutevano e litigavano proprio per scalare la โ€œsocietร โ€, come si fa in qualunque impresa, per poi competere con le altre. E cosรฌ, proprio loro che si indignavano per โ€œuno che scacciava i demoni nel nome di Gesรนโ€, non riuscivano a scacciarli. โ€œLe loro ricchezzeโ€, infatti, erano โ€œmarce, i vestiti mangiati dalle tarmeโ€.

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Quel โ€œnomeโ€, pronunciato da loro, non aveva โ€œpotereโ€ perchรฉ attraverso di esso cercavano la propria gloria; non era โ€œdynamisโ€, il potere di muovere e far muovere, perchรฉ si erano installati ed erano entrati in competizione tra loro e con gli altri raggiunti dalla Grazia.

Avevano rotto la comunione in nome della carne, e cosรฌ avevano finito per sbarrare le porte della Chiesa, che dovrebbero restare aperte giorno e notte per accogliere tutti. Eโ€™ ciรฒ che accade a chi, come spesso anche noi, usa della Chiesa e della comunitร  per se stesso, per colmare i propri buchi affettivi.

Si puรฒ essere accanto a Cristo e ai fratelli ma seguire la volontร  del demonio. Lโ€™amore e la comunione definiscono lโ€™appartenenza a Dio e ai fratelli nella Chiesa, ma il demonio, principio di divisione, semina nei cuori lโ€™invidia e la superbia che spinge a โ€œvedereโ€ lโ€™altro come un nemico.

Esattamente come i discepoli hanno โ€œvistoโ€ quello che scacciava i demoni in nome di Gesรน. E cosรฌ, proprio loro che non ci riuscivano, โ€œimpedivanoโ€ a chi โ€œnon era dei nostriโ€ di lottare con il male e vincerlo in Cristo.

Ecco il punto. Quellโ€™uomo non seguiva loro! Per questo era da tagliare, escludere, disprezzare, scandalizzare: anche loro, avevano โ€œcondannato e ucciso il giustoโ€ nel loro cuore, โ€œed egli non vi ha opposto resistenzaโ€. Come? Facendo della comunitร  una cosa loro, mondana, nella quale vigevano le regole e gli usi di ogni gruppo umano, trasformandola cosรฌ in un luogo di schiavitรน.

Come accade nelle diocesi e nelle parrocchie che si chiudono ai carismi dello Spirito Santo, illudendosi che esso discenda solo sui settanta anziani. E invece no, lo Spirito Santo ispira la profezia anche dove spesso i pastori come Giosuรจ non si aspettano. Guai alla loro โ€œgelosiaโ€ che impedisce al carisma di offrire una parola profetica scandalizzando i piccoli che credono in Cristoโ€ฆ

Ma ciรฒ accade spesso anche nelle nostre famiglie, nei rapporti tra moglie e marito, tra genitori e figli, tra fidanzati e amici, al punto da assomigliare piรน al โ€œboardโ€ di una multinazionale che a una comunione di fratelli: bisogna produrre i risultati prefissati, raggiungere determinati target, incrementare sempre i guadagni; solo cosรฌ ci sono i dividendi e la comunitร  รจ salva, visto che ha ragione di esistere solo in funzione di questi.

Essere โ€œdei nostriโ€ significa essere ammessi nel proprio cerchio magico, tutto carne e passioni. Implica seguirsi a vicenda, e per questo litigare e giudicarsi, invidiarsi ed essere gelosi. Perchรฉ chi segue un uomo va dietro ai suoi limiti, e che fallimento diventa allora la vitaโ€ฆ

Che stoltezza quando un prete vuole farsi seguire e lega a sรฉ le persone, rubandole a Cristo di cui dovrebbe essere lโ€™amico che gioisce nel diminuire perchรฉ chi possiede la sposa รจ lo Sposo. O quando un padre e una madre spingono i figli ad essere come loro, a ricalcarne le orme frustrando le loro personalitร  e disprezzando le debolezze; non si accorgono che li scandalizzano allontanandoli da Cristo, che li ama e li ha scelti peccatori e liberi, unici e irripetibili. O un fidanzato quando cerca di assorbire la fidanzata nel proprio tempo, nei gusti e nei desideri, obbligandola a servire le proprie concupiscenze, dando inizio cosรฌ alla rovina certa del matrimonio.

La corruzione non puรฒ che generare corruzione. E disprezzo per i piccoli; chi si illude di dover essere seguito, chi scrive leggi ispirate dagli slogan, chi partorisce ideologie non si accorgerร  dei piccoli che muovono i primi passi. Sarร  geloso del proprio posto e guarderร  tutti come a dei potenziali usurpatori.

Nella Chiesa, invece, รจ preservata la libertร  di ciascuno, anche di sbagliare, perchรฉ tutti seguono Cristo che sale alla Croce, per entrare con Lui nel Cielo, in unโ€™appartenenza nuova che trascende la carne. Nella Chiesa non si รจ โ€œdei nostriโ€, ma tutti sono suoi, riscattati dal sangue di Cristo. Non cโ€™รจ omologazione ma comunione nella diversitร .

Per questo Gesรน aveva preso un bambino e lo aveva abbracciato: per mostrare profeticamente che la Chiesa รจ una comunitร  abbracciata da Cristo, dove ciascuno รจ amato cosรฌ come รจ, nella sua piccolezza, nelle sue miserie.

Per questo ci dice oggi con forza di stare bene attenti โ€œa non scandalizzare uno di questi piccoli che credono in meโ€. Non scandalizzare innanzitutto te stesso, non metterti da solo inciampi sul tuo cammino. E non metterli agli altri con i tuoi atteggiamenti superbi e mondani travestiti da pietร  e zelo per il Vangelo.

Fratelli, questa domenica il Signore ci annuncia senza dolcificanti che proprio per essere stati chiamati a seguirlo, ci attende ogni giorno un combattimento molto serio. Non possiamo scappare, perchรฉ รจ in gioco la nostra salvezza e quella dei โ€œpiccoliโ€ nella fede, i lontani dalla Chiesa, coloro che vivono in situazioni terribili di peccato e che, nellโ€™annuncio del Vangelo, hanno iniziato a vedere una luce, una speranza a cui appoggiarsi.

Siamo stati โ€œpiccoliโ€ anche noi, o no? Anzi, lo siamo ancora, perchรฉ il posto dei cristiani รจ sempre lโ€™ultimo della fila, il piรน insignificante, disprezzato e rifiutato. Quello di chi, come i bambini al tempo di Gesรน, era considerato nulla.

Ma proprio per essere gli ultimi, i cristiani possono far breccia nel cuore dei superbi, destando in loro un frammento di compassione. Siamo mendicanti di un bicchiere dโ€™acqua, portiamo ovunque nel nostro corpo la sete di Cristo crocifisso, per offrire a tutti la โ€œloro ricompensaโ€.

Coloro che non conoscono Gesรน hanno il diritto di incontrarlo nei suoi fratelli. La sete dei discepoli รจ lโ€™occasione, la possibilitร  donata ad ogni uomo di partecipare dei beni che essi incarnano nel loro desiderio. Un cristiano รจ nel mondo per ricevere lโ€™aceto dei peccati di ogni uomo; รจ Cristo che in lui ha sete del male per trasformarlo in bene.

โ€œPiccoliโ€ dunque, per salvare i โ€œpiccoliโ€ della terra, non cโ€™รจ altro modo con cui Dio ha scelto di salvare lโ€™umanitร  che ha perduto la propria dignitร . Per questo occorre โ€œtagliareโ€ senza pietร  quello che il demonio cerca di far diventare grande in noi: mani, piedi e occhi dellโ€™uomo vecchio che ci portano nel fuoco della Geenna, la valle accanto a Gerusalemme dove si bruciava la spazzatura.

Siamo chiamati ad essere la spazzatura, a scendere nella Geenna delle nostre cittร  per offrire speranza e salvezza a chi ha ridotto la propria vita un rifiuto da bruciare, non ad esservi gettati anche noi per aver perduto il sapore del sale della primogenitura, lasciando cosรฌ che il mondo muoia nei suoi peccati.

Sรฌ fratelli, โ€œรจ meglioโ€ per noi che โ€œvenga messa una macina da mulino al colloโ€ del nostro uomo vecchio e corrotto che cerca cibo nella carne per saziare anche nella Chiesa le sue concupiscenze, e che โ€œsia gettato nel mareโ€, nelle acque del battesimo, cioรจ dei sacramenti.

Come Israele, infatti, anche il discepolo di Cristo รจ un eletto, contrassegnato per una missione: per questo sarร  schiacciato, ferito. Per questo, quasi come unโ€™eco delle parole di Gesรน sulla violenza da fare alle proprie membra occasione di scandalo, Giacobbe sarร  oggetto della violenza dellโ€™angelo di Dio.

E ne uscirร  zoppo, per entrare nella terra promessa insieme a quanti nel mondo gli sono affidati, cominciando dai piรน vicini. Meglio zoppo che con due piedi, meglio potersi appoggiare a Dio ed assolvere alla propria missione, che perdere la propria vita. Zoppo, cieco, monco, ma forte con Dio, ecco il mistero della nostra debolezza offerta e affidata a Cristo perchรฉ ne faccia lโ€™altare dove possa offrire a tutti il suo amore. Il mistero dei fallimenti, delle malattie e delle persecuzioni che soffrono i cristiani, della Croce sulla quale Cristo abbraccia nelle loro membra deboli e povere i piccoli del mondo.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 30 Settembre 2018 anche qui.

Chi non รจ contro di noi รจ per noi. Se la tua mano ti รจ motivo di scandalo, tagliala.

Mc 9,38-43.45.47-48
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demรฒni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป. Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non cโ€™รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noi.
Chiunque infatti vi darร  da bere un bicchiere dโ€™acqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร  io vi dico, non perderร  la sua ricompensa.
Chi scandalizzerร  uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti รจ motivo di scandalo, tagliala: รจ meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichรฉ con le due mani andare nella Geรจnna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti รจ motivo di scandalo, taglialo: รจ meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichรฉ con i due piedi essere gettato nella Geรจnna. E se il tuo occhio ti รจ motivo di scandalo, gettalo via: รจ meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzichรฉ con due occhi essere gettato nella Geรจnna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 30 Settembre – 06 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXVI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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