Commento al Vangelo di domenica 8 Luglio 2018 a cura di don Bruno Oliviero, sacerdote dell’Arcidiocesi di Napoli.
Cari amici, Il Vangelo di Domenica 8 Luglio, ci mette in guardia contro uno dei rischi più gravi che corriamo noi cristiani. Come i compaesani di Gesù noi potremmo illuderci di conoscerLo mentre invece quello che noi conosciamo è l’immagine che ci siamo fatta di Lui. Crediamo di conoscerlo salvo poi scandalizzarci quando Gesù si rivela e ci rivela l’incredibile, straordinario disegno che Dio ha su di noi…
Infatti, cari amici, non è forse vero che tanti cristiani, oggi, nella Chiesa quando sentono l’insegnamento di Gesù propostoci infallibilmente dal magistero del Santo Padre Francesco, si scandalizzano come si scandalizzarono i suoi compaesani?
Quando Gesù invita ad amare i nemici? Quando ricorda che chi aiuta e soccorre l’ammalato, l’affamato, il carcerato, il Forestiero aiuta Lui? Quando manifesta agli sposi cristiani il suo desiderio che si amino come Lui ha amato la sua Chiesa e cioè con un amore tenero, fedele, indissolubile, e “ fino alla fine? Quando fa comprendere che l’unica, vera famiglia è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, aperta alla vita? Quando ricorda che la vita umana deve essere difesa dal concepimento fino alla morte naturale? Quando invita ad essere custodi e non distruttori della nostra unica, irripetibile, bellissima casa comune, la Terra? Quando invita a percorrere ogni rotta, ad andare pellegrini lungo tutte le vie, ad abbattere tutti i muri e superare ogni frontiera, ad uscire verso tutte le periferie manifestando la giustizia e la pace di Dio? Cari amici non vogliamo vedere sul volto di Gesù la meraviglia per la nostra incredulità , ma piuttosto facendo nostra la preghiera degli Apostoli non ci stancheremo di chiederGli: Signore aumenta la nostra fede!
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 Luglio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Ez 2, 2-5; Sal.122; 2 Cor 12, 7-10; Mc 6, 1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità .
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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