Vangelo del giorno – 24 Dicembre 2022 – don Antonello Iapicca

332

NATALE È LA NOSTRA CARNE REDENTA DALL’AMORE DI DIO

Dio, eterno e infinito amore si fa uomo, entra cioè nel finito. Ma perché giunga a noi, abbiamo bisogno di un bambino di nome Giovanni, la Chiesa, che sia profeta di Dio che si fa Bambino. Perché per vedere e accogliere Dio fatto carne occorre ascoltare l’annuncio che lo riveli.

L’eterno e l’infinito amore che è Dio si fa uomo, entra cioè nel finito. Non è ovviamente una teoria dimostrabile scientificamente, nessun premio Nobel per la matematica, la fisica, la medicina, la biologia, e neppure per la letteratura potrebbe affermare qualcosa del genere. E oggi, che la scienza sembra essere l’unica possibilità data all’uomo per salvarsi la pelle, riannunciare che Dio esiste, è eterno e infinito amore, e si è incarnato e continua a farsi carne qui ed ora, è pura follia. Nonostante tutti parlino di come salvare il Natale, di come passarlo in pace, gioia e sicurezza, non credo vi siano tanti disposti a dire che sì, è vero, Dio esiste, è amore eterno e infinito, e si fa carne anche in questo tempo e nei nostri luoghi. Per questo abbiamo bisogno di un bambino di nome Giovanni, la Chiesa dei suoi apostoli, che divenga profeta dell’Altissimo che si fa Bambino per far planare Dio e il suo amore eterno e infinito nella carne e sulla terra.

Cioè nel tuo condominio, nella tua casa, nella tua vita, nella tua realtà di oggi. Perché, oggi più che mai, la prova regina che tutto questo è vero, e che il Natale non è un mito dell’antichità rivisto da quei geniali millantatori dei primi cristiani, è proprio la nostra carne che vive in questa storia e in questi luoghi qui. Quelli tuoi e miei di oggi, fatti di ansie, paure, speranze, frustrazioni, gioie e dolori, lavoro e malattie, matrimonio e figli, stravolgimenti di tradizioni e consuetudini, anguille in pentola a rendere indimenticabile il sugo per stasera, e coniugi, figli, fratelli e amici come anguille che scivolano dal cuore e dalla mente, irraggiungibili e incomprensibili.

In questo fluido e relativo mondo dove nulla sembra più avere un perché e un fondamento, un touch ideologico e commerciale e l’immagine che abbiamo davanti sparisce per lasciar posto a una che con la prima non ha alcun legame pur essendo il suo futuro divenuto presente. Quello che era vero appena un minuto fa è solo un vago e ammuffito ricordo di una morale appassita. Quell’affetto è solo vapore già diluito nel nulla dei ricordi da dimenticare. Questa nostra realtà irrealmente reale, questa vita che sembra un display di immagini e suoni random, è il presepe dove atterra, irrilevante, l’infinito ed eterno amore. E tu, inspiegabilmente, ingiustificatamente, soprattutto immeritatamente, ti senti amato, perdonato, abbracciato, accolto, rigenerato, ricreato, di nuovo colmo di dignità, gioia e pace che nemmeno pensavi più fossero possibili. Anzi no, pensavi che non fossero mai esistite, utopie tragiche a schiacciare il cuore e la mente in una perenne tristezza e frustrazione.

E invece Natale è qui, e dove Lui pianta la sua, la tua tenda diventa la sua e viceversa, la vostra, la nostra tenda. E la vita non è più fluida, nulla più evapora nel relativismo, tutto diviene autentico, bello, buono, santo. Perché tutto ciò che è toccato, baciato, assunto e incarnato da Dio è trasferito nel Cielo, diviene un frammento di tempo incastonato nell’eterno. Allora tutto acquisisce senso, e pienezza, e in tutto ci possiamo di nuovo mettere tutto noi stessi. Tutti e tutto possiamo abbracciare, accogliere e amare, perché Dio assorbe e riempie tutto della sua luce. Natale infatti è l’uomo vivente (Cit. Ireneo di Lione), che vive ad immagine e somiglianza di Dio suo creatore perché i suoi passi sono diretti nella pace di chi si sente amato; e libero di donarsi e servire in santità e giustizia perché strappato al demonio. E annuncia senza posa il Vangelo perché visitato dal Sole di Giustizia che scende dal Cielo per rischiarare con la sua vittoria sulla morte quanti oggi sono oppressi dall’ombra di morte.

Sito web di don Antonello