«… quando ti abbiamo visto?…». Sia i benedetti sia i maledetti in questo vangelo del giudizio universale fanno la stessa domanda al Signore e ci fanno capire che in questa vita è difficile scorgere il Suo passaggio.
Uno potrebbe dire: “Basterebbe fare il bene, è questa la cosa più importante che contraddistingue coloro che il Signore benedice”. Le cose non sono così facili e scontate. Non sempre, infatti, ci è possibile cogliere le situazioni. A volte i prigionieri non stanno in prigione, gli ignudi non sono senza vestiti, gli affamati non sono persone che visibilmente stanno morendo di fame e gli assetati non sono persone senz’acqua…
Ci sono situazioni che definirei come “di povertà di mezzo” – e sono molto di più delle situazioni estreme – che sono come un limbo impercettibile ai più. Chi le vive, spesso è discreto e incapace dell’audacia di chi fa spettacolo del suo bisogno dappertutto e davanti a tutti.
È lì che ognuno di noi è chiamato a esercitarsi nel quotidiano per vedere oltre le apparenze, per vedere Gesù, per vedere come Gesù. Donaci Signore occhi per vederti in quelle situazioni dove tu ci attendi.
Robert Cheaib (Fonte)
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Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
