Uomini e Profeti: Leggere la Bibbia – Daniele. Una teologia della debolezza

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Daniele. Una teologia della debolezza – con Marco Settembrini

domenica 18 marzo 2012

Siamo all’ultima “lettura” dei libri della Bibbia ebraica. Per la verità al libro di Daniele seguono i due libri di Cronache – che però riprendono sostanzialmente i racconti che abbiamo già trovato nei libri di Samuele e dei Re –  poi i libri di Esdra e Neemia (che riprenderemo con il prof. Paolo Sacchi nelle prossime due puntate, di carattere storico). Poi seguono i libri “deuterocanonici”, cioè non accolti nel canone ebraico, la cui lettura rinviamo a un altro tempo. Dunque, il libro di Daniele. Un libro strano, come era strano il libro di Ester, in cui si avverte un sapore orientale, pieno di sogni, di divinazioni, di miracoli, ma anche un libro che ci traghetta in molte tematiche che saranno proprie del Nuovo Testamento: la vittima che ingiustamente patisce, un Dio che salva rendendo giusto chi era ingiusto, la una resurrezione dei morti, la vita eterna.

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