Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 30 Aprile 2023 per bambini/ragazzi

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Siamo cristiani. Sรฌ, lo siamo. O almeno diciamo di esserlo. Ma tecnicamente che cosa intendiamo quando lo diciamo? Se diciamo siamo italiani, o pugliesi, o campani, o veneti, o lombardi significa che ci riconosciamo appartenenti a una particolare comunitร  che condivide dei valori, riconosce delle radici comuni; ci sentiamo impastati di una determinata cultura e sentiamo di essere figli di specifiche tradizioni. Cosa significa allora essere cristiani?

Voi mi direte: ยซMa cosa cโ€™entra questa domanda con il bellissimo brano evangelico del Buon Pastore?ยป.

Ve lo confesso: a sollecitare questa domanda sono le affermazioni di Pietro nella Prima lettura. In questi giorni del Tempo di Pasqua piรน volte sono risuonate queste parole: ยซQuel Gesรน che voi avete crocifisso Dio lo ha risuscitato, lo ha costituito Signoreยป. E quindi: ยซConvertitevi! Fatevi battezzare! Salvatevi da questa generazione perversa!ยป. Ve lo confesso. Non so stare nella pace davanti a queste frasi. Sรฌ, frasi. Perchรฉ spesso noi cristiani riduciamo il Vangelo a questo: a frasi estrapolate e scaraventate contro qualcuno. A frasi che come pesanti macigni piombano nella vita delle persone e le fanno sentire meno di zero, o colpevoli, o inadatte, o deboli rispetto alle attese di chi sa sempre qual รจ la via giusta. Certe volte penso che abbiamo imparato piรน da Pietro che da Gesรน. Viviamo un cristianesimo di sentenze, di annunci. Raccontiamo lui, ma forse dovremmo puntare ad altro. A cosa?ย 

Se abbiamo conosciuto aspetti bellissimi di Dio lo dobbiamo a quel Gesรน che di Dio ci ha mostrato il cuore.ย E allora forse piรน che limitarci a raccontare che cosa ha fatto Gesรน non dovremmo puntare a far vedere con la nostra vita, le nostre scelte quanto รจ grande il suo cuore? E non me ne vogliate, ma sempre piรน frequentementeย mi chiedo quanto sarebbe stato diverso un cristianesimo fatto non di parole (e di scomuniche) ma di gesti e parole intimamente connessi, proprio come quelli di Gesรน, il Buon Pastore.
Giร , caro Pietroโ€ฆ perchรฉ non possiamo dire che la โ€œpromessaโ€ รจ per quelli che sono lontani, se poi chi รจ lontano lo definiamo โ€œgenerazione perversaโ€. Chi รจ lontano andrebbe semplicemente raggiunto, ma non a forza di parole, ma di gesti, di scelte, di una pienezza che sa raccontarsi da sola, senza finzioni, senza sforzi, senza artifici.

Guardate quanto รจ credibile quel Pastore buono che dร  la vita โ€“ e la dร  in abbondanza โ€“ per coloro che gli sono affidati (vicini e lontani). รˆ credibile perchรฉ pur di salvare non lesina nulla, non fa passi indietro, non contraddice la sua parola. Ha annunciato pace? E lo fa fino alla fine: non risponde con insulti nรฉ con vendetta o inganno. Ha promesso di salvare? E lo fa fino alla fine: si carica di un peccato non suo e lo crocifigge su una croce, lasciandosi crocifiggere.

รˆ questo il Signore che dovremmo lasciar trasparire nelle nostre scelte quotidiane.ย Il suo amore, la sua cura, la sua promessa di vita dovrebbero poter raggiungere โ€œi lontaniโ€ attraverso scelte di inclusione, di accompagnamento, di attenzione, di premura, di difesa dellโ€™escluso, di riconoscimento della dignitร , anche della dignitร  di chi ha sbagliato. Cosรฌ, e solo cosรฌ oggi la voce di Dio, Pastore buono, potrร  continuare a chiamare.ย Perchรฉ chiunque si sentirร  raggiunto da una parola di vita e non di condanna, da una parola di salvezza e non di morte possa scegliere di seguirlo.

Possa il Vangelo fare breccia in noi credenti per spalancare vie di una umanitร  nuova, autentica e vera.

Leggi la preghiera per questa domenica.

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

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