Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 3 Dicembre 2023 per bambini/ragazzi

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ยซTu sei nostro Padre, Signore; da sempre ti chiami nostro redentore. Perchรฉ ci lasci vagare lontano dalle tue vie? (โ€ฆ) Se tu squarciassi i cieli e scendessi!ยป.

Punti esclamativi e punti interrogativi si susseguono nella prima lettura che la liturgia, in questa prima domenica di Avvento, ci offre. Isaia โ€“ profeta che accompagnerร  i giorni dellโ€™Avvento โ€“ incalza e non sembra rivolgere a noi le parole di Dio, quando piuttosto a Dio le nostre. Le nostre parole. I nostri dubbi. Le nostre invocazioni. Perchรฉ sรฌ, molto di quello che Isaia dice a Dio รจ anche ciรฒ che continua ad attraversare la nostra mente: pensieri, idee, domande, illusioni che spesso riempiono la nostra preghiera e la nostra fedeโ€ฆ e che in alcuni casi perรฒ rischiano anche di svuotarle e svuotarci.

Da Isaia a noi: le sue parole sembrano anche le nostre, come se nulla รจ cambiato. Come se le nostre domande non hanno mai avuto una risposta, come se non cโ€™รจ mai stato un Gesรน di Nazaret, come se Dio ha ancora bisogno di essere implorato, placatoโ€ฆ
Noi, non possiamo piรน dire: ยซorecchio non ha sentito e occhio non ha vistoยป, perchรฉ quel โ€œtantoโ€ fatto da Dio e riconosciuto da Isaia รจ diventato pulviscolo se confrontato con quanto รจ accaduto con lโ€™incarnazione.
Noi non dovremmo piรน poter dire: ยซse tu squarciassi i cieli e scendessiโ€ฆยป, perchรฉ noi abbiamo visto, abbiamo udito, abbiamo toccato il Dio tra noi, lโ€™Emmanuele che proprio Isaia annuncerร . Dio รจ giร  sceso, ha giร  unito cielo e terra, e non ha voluto stupirci con nullโ€™altro se non con la disarmata umanitร  di un bambino.

Eppure quante volte sulle nostre labbra, o anche semplicemente nei nostri pensieri, compare quel: ยซSe tu, Signore, fossi quiยป, ยซSe tu fossi tra noiโ€ฆยป: immagineremmo comportamenti, atteggiamenti diversi e certamente un mondo migliore. E quel ยซseโ€ฆยป in fondo non fa altro che tradire la convinzione di unโ€™assenza, di una distanza abissale, di mondi (noi e Dio) che purtroppo continuano a non incontrarsi.

Eppure, il Natale a cui ci stiamo preparando ci dice che quel se non ha piรน un senso, che Dio si รจ giร  fatto prossimo alla nostra umanitร : lui รจ tra noi, lui vive in noi, lui ci attraversa ed รจ presente e contemporaneo alla nostra storia e alla storia del mondo.

Che cosa fare allora? Come smetterla di sprecare tempo prezioso con pensieri che non permettono di incontrare Dio?

ยซFate attenzioneยป, dice Gesรน, ยซvegliateยป. E lโ€™atteggiamento non sembra legato a un singolo momento. Sembra piรน una condizione, uno stile di vita. Vegliare, vivere in costante attesa; vigilare, essere desti rispetto alle cose, agli eventi, desti anche nella stessa coscienza, tante volte troppo labile, piรน propensa a lasciarsi offuscare, inibire.

Vegliamo senza sosta: vigiliamo su noi stessi e sulle nostre scelte. A ciascuno di noi รจ stato dato un compito, alla nostra vita รจ legato un pezzo di terra, ma anche di cielo: non addormentiamoci, non lasciamoci convincere dal facile, dal piรน comodo, dal piรน immediato. La storia รจ una pagina da scrivere, e ognuno di noi ha una preziosa penna in mano: possiamo piรน di quanto immaginiamo. Vegliamo senza sosta sui nostri pensieri. E ogni volta che pensiamo a un Dio fuori da questa storia, un Dio lontano dal nostro dolore, un Dio che ama essere convinto, invocato, imbonito a forza di doni, suppliche e promesseโ€ฆ ricordiamo a noi stessi che lui รจ giร  presente, giร  qui, giร  vicino. Abbiamo solo bisogno di occhi e cuore che riescano a vederlo.

Buon inizio dellโ€™anno liturgico!

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Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com

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