Splende nuova vita
Non so voi cosa pensiate, ma queste prime domeniche dellโanno liturgico a me stanno donando una profonda consolazione. Di lettura in lettura, di Vangelo in Vangelo รจ come se gli eventi del Natale stessero prendendo corpo, รจ come se la straordinaria bellezza vissuta nel contemplare il Dio-con-noi si stesse incarnando in incontri, scelte, situazioni che ci rivelano quanto concreta sia la presenza di Dio tra noi, di quel Gesรน di Nazaret, figlio di Dio e Dio stesso.
ร come se ascoltando Giovanni il Battista o Isaia o contemplando i gesti che la Parola di Dio propone, quello stupore diventasse sempre piรน forte, sempre piรน concreto.
Ve lo dico onestamente: mi piacerebbe riuscire a fermare la routine per lasciare a Dio il tempo di rivelarsi, di farsi scoprire negli eventi di ogni giorno. Poichรฉ a volte rischiamo di spegnere la gioia solo perchรฉ non riusciamo a concederci il tempo della contemplazione. Sรฌ, della contemplazione! Dellโaccorgerci di Dio e della sua opera.
La nostra vita molto spesso รจ come i territori di Zabulon e Neftali: รจ depredata, strapazzata da chi sa sempre cosa prendere, attraversata dai piรน, spesso calpestata. ร terra colpita, avvolta dalla notte dello scoraggiamento o dal crepuscolo della fatica. Eppure proprio in questa terra Dio continua a splendere. Anche se non lo fa sparando fari accecanti. Lui fa luce, facendosi luce. Proprio in questa terra rinsecchita dal dolore Dio riporta vita non aprendo le dighe, ma irrorando con la rugiada.
Su di noi e sulla nostra vita, lโEmmanuele continua a farsi luce nella notte, vita nella morte, acqua nel deserto.
Eppure ci sono giorni, e sono tanti, in cui facciamo proprio fatica a vederlo. Ci sono volte, e tante, in cui la consolazione รจ materia rara, difficile da reperire.
E allora la domanda: come fare per riuscire a vedere il regno di Dio accadere? Come vedere il compiersi del Vangelo, il farsi storia reale della Buona notizia, il farsi presenza luminosa dellโEmmanuele?
Il segreto per riuscire davvero a sperimentare quella gioia di cui parla il profeta Isaia โ gioia che nasce dallโaccorgersi che Dio per noi sta spezzando i gioghi che ci opprimono, sta fermando il bastone dellโaguzzino, sta sollevando il peso dalle nostre spalle โ รจ nelle parole di Gesรน: ยซConvertitevi perchรฉ il regno dei cieli รจ vicinoยป. Convertirsi, ossia cambiare, capovolgere le logiche.
Abbiamo bisogno di cuore nuovo per vedere Dio.
Abbiamo bisogno di occhi puri per accorgerci di lui.
Abbiamo bisogno di silenzio per ascoltare la vita e vederla accadere.
Abbiamo bisogno di stoppare ciรฒ che in questo momento ci sta travolgendo. Stopparlo, qualsiasi cosa esso sia.
Abbiamo bisogno di lasciare le nostre reti per poter davvero pescare.
Abbiamo bisogno di orizzonti nuovi per riuscire a scrutare lโorizzonte.
Non so come potremo concretamente fare, ma nessuno se non noi stessi puรฒ scegliere di farlo.
E io auguro a me e a voi questo coraggio:ย lasciare per trovare, lasciare per vedere, lasciare per scoprire.
Il Regno sta giร accadendo, in noi e attorno a noi, con tutta la sua carica di novitร . Ora a noi togliere i nostri occhiali e indossare quelli di Dio!
Leggi la preghiera per questa domenica.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com
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