Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 21 Maggio 2023 per bambini/ragazzi

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ยซUomini di Galilea, perchรฉ state a guardare il cielo?ยป

Domanda tosta e diretta, rivolta a quegli undici apostoli ancora troppo divisi tra terra e cielo, tra gli eventi ancora vivi della crocifissione e morte e quello straordinario stare di Gesรน con loro. Quasi una seconda vita, una nuova possibilitร  per ridare senso a quelle sue parole e gesti che ora possono essere guardati con occhi e cuore nuovo.

Ma la stessa domanda รจ rivolta anche noi, donne e uomini che abbiamo scelto di avere in Gesรน la via verso la pienezza, il senso stesso della nostra vita, la veritร  che puรฒ donare nuove lenti con cui scoprire e vivere il mondo: ยซDonne e uomini di Gesรน Cristo, perchรฉ state a guardare il cielo?ยป.

Il messaggio รจ chiaro: non siamo fatti per stare con gli occhi allโ€™insรน, per attendere che i miracoli accadano da soli, per legare la nostra fede e la fede delle nostre sorelle e fratelli a cose che non hanno nulla a che fare con la terra. Ma dโ€™altra parte non siamo neppure donne e uomini di sola terra. Non puรฒ bastarci misurare, governare, gestire, calcolare. La sola terra o il solo cielo sono infondo le due tentazioni con cui gli apostoli si misurano: prima cercano di allontanare Gesรน da tutte le possibili situazioni rischiose, poi tentano di depistarlo da quelle sue strane premonizioni che sanno di incomprensione, sofferenza, rifiuto e morte. Quindi, quando finalmente sembrerebbe tutto chiaro, quando, dopo la Passione e risurrezione, Gesรน sta con loro e li apre a una nuova presenza e a una nuova relazione, gli undici non mollano e cercano ancora una volta di tenere tutto sotto controllo: ยซSignore, รจ questo il tempo nel quale ricostruirai il regno per Israele?ยป.

Niente da fare: ancora una volta la terra vince, e vince il tentativo di rimettere ordine nelle cose, nella storia e nella propria vita. Vince il bisogno di certezzeโ€ฆ la risurrezione รจ troppo destabilizzante e lโ€™ascensione non ne parliamoโ€ฆ

Eppure ancora una volta la risposta di Gesรน non si fa attendere: di fatto non dร  risposte, non impone certezze. Offre e promette un dono, anzi il dono: lo Spirito Santo, colui che solo puรฒ aprire al diverso, colui che solo rende capaci di sostenere lโ€™incerto, colui che solo puรฒ rendere forti al punto tale da guardare il cielo, da reggere le sue logiche e da trasformare la propria vita in un cantiere. Proprio cosรฌ, un cantiere, per costruire quotidianamente ponti tra la terra e il cielo, tra la porzione di terra e di vite che abitiamo e quel cielo che costantemente ci chiama.

Noi, donne e uomini che hanno messo Gesรน di Nazaret al centro delle proprie scelte, non dobbiamo fare altro: invocare il Dono, lasciarci invadere dal Dono โ€“ lo Spirito di Dio โ€“ per rendere discepole le genti, dove in quel ยซdiscepoleยป cโ€™รจ tutta la pienezza di un incontro e di una relazione che rende autentica e piena la vita, capace di bene, capace di futuro, capace di umanitร .

Avanti. Nessuna nostalgia ci rallenti. Lโ€™amaro in bocca per ciรฒ che non ci saremmo aspettati non ci paralizzi. Possa il dono che attendiamo dal Risorto renderci capaci di costruire vie, ponti, anche nel deserto, anche dove รจ rischioso, anche quando รจ difficile se non impossibileโ€ฆ รˆ di questo che ci rende capaci colui che un giorno da quel cielo tornerร .

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

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