Chi รจ Gesรน di Nazaret?
Luce delle nazioni.
Colui che toglie il peccato del mondo.
Colui che chiamando rende santi.
Se volessimo fare una stringatissima sintesi delle letture che la liturgia ci propone ritornando al Tempo Ordinario, queste tre espressioni potrebbero far emergere aspetti straordinari su Gesรน.
Leggo, medito e mi sembra che una domanda attraversi la Parola: chi รจ Gesรน di Nazaret? Chi incontriamo oggi dopo Betlemme, dopo i lunghi e silenziosi anni a Nazaret, dopo il Giordano?
Giovanni risponde in modo diretto e senza mezzi termini. Vedendolo, lo indica: รจ lโagnello di Dio, รจ colui che toglie il peccato del mondo. E questa รจ una frase che contiene piรน di mille omelie. Lโimmagine dellโagnello attraversa lโintero Vangelo di Giovanni. Tanto che il quarto Vangelo รจ lโunico a collocare lโUltima cena prima della Pasqua ebraica e il venerdรฌ di passione lo presenta come giorno di parasceve, giorno cioรจ di preparazione al sabato. E poichรฉ quel sabato โ scrive Giovanni (Gv 19,31) โ era un giorno solenne โ era infatti la Pasqua โ in quel venerdรฌ vengono preparati gli agnelli per la grande celebrazione.
Gesรน muore proprio nel giorno in cui il popolo sta sacrificando gli agnelli. E questa scelta dellโevangelista รจ una scelta estremamente simbolica. Come a dire al popolo: non cโรจ piรน bisogno di altro, oggi Dio stesso ha offerto il figlio. Quello che non aveva permesso ad Abramo con Isacco, Dio lo ha riservato a sรฉ. E ora non abbiamo piรน bisogno di nulla. Non servono piรน i riti. Non piรน gli agnelli. Dio ha compiuto lโunico vero sacrificio a nostro favore, per la nostra salvezza, per la nostra santificazione. Da quel dono incomparabile e immeritato sul Golgota, per tutti noi ora cโรจ vita, guarigione, riconciliazione, nuova possibilitร di incontrare Dio. Per tutti! Perchรฉ a renderci santi รจ quellโAgnello, a donarci vita รจ quellโAgnello, a liberarci dal peccato รจ quellโAgnello. Nessun altro e soprattutto nullโaltro. Non la nostra integritร , che pure non guasta. Non le nostre capacitร , che pure sono un dono. Non i nostri sรฌ radicali e generosi, che pure sono graditi al cuore di Dio.
A liberarci dal peccato โ ripeto quel singolare proposto anche dal Vangelo: ยซpeccatoยป โ รจ Gesรน. A liberare il mondo dal peccato รจ Gesรน. Non riduciamoci a pensare ai peccati, gravi o lievi che offuscano le nostre giornate. Gesรน รจ il Salvatore che ci libera dal peccato, da quellโirrefrenabile tentazione di racchiudere Dio, di dargli dei confini, di definirlo, di pretendere di avere tutto sotto controllo, anche la sua vita e la sua opera. Lui viene, รจ venuto, รจ il Dio con noi, nato tra noi per liberarci. Nullโaltro che questo: renderci liberi.
Il Vangelo di questa II domenica del tempo Ordinario dร voce a Giovanni, il profeta precursore, il primo a essere destabilizzato dagli eventi del Giordano, dallo Spirito disceso su Gesรน; il primo a dare testimonianza.
E noi, in tutto ciรฒ che questo nuovo anno ci chiederร e ci donerร , saremo chiamati a mettere i nostri piedi sulle orme di questo Gesรน, Figlio di Dio e Dio stesso. Lui ci chiama, e nella sua chiamata cโรจ giร salvezza. Lui ci rende santi, perchรฉ ci offre in dono lo Spirito.
Leggi la preghiera per questa domenica.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com



