Siamo nel tempo pasquale, tempo liturgico in cui riecheggiano parole quali risurrezione, gioia, Spirito Santo, amore. Parole straordinariamente piene di vita, di novitร , di ripartenza, di dono. Perchรฉ altro non dovrebbe essere la nostra fede, altro non dovrebbe assorbire le nostre energie.
Se potete, leggete lโantifona di ingresso:ย โCon voce di gioia date lโannuncio, fatelo giungere ai confini della terra: il Signore ha riscattato il suo popoloโ. Leggetela, trasformatela in preghiera e perdetevi dentro, perchรฉ altro davvero non serve. Siamo dei riscattati. E lo siamo per amore. Nessun prezzo, nessun ricatto, nessun debito: tutto รจ stato pagato da colui che per noi non vuole altro che salvezza: Gesรน, il Maestro di Nazaret che insegna a tavola, il Dio fatto carne, il crocifisso innocente, lโucciso risorto, colui che รจ il paradosso fatto persona. E allora di che stupirsi? Perchรฉ continuiamo a voler addomesticare il Vangelo? Perchรฉ vogliamo tenere sotto schiaffo lo Spirito?
Pasqua รจ il fondamento della nostra fede, Pasqua ci ricorda in chi crediamo e su che cosa investiamo le nostre energie migliori e la nostra vita. Sรฌ, investiamo. Non rinneghiamo nulla, perchรฉ ciรฒ che abbiamo รจ dono. E il modo migliore per onorare un dono รจ trasformarlo in dono.
Pasqua รจ inaudita e improbabile novitร che, accadendo, ha messo in questione tutta la storia, e sรฌ, anche il consueto modo di pensare Dio e di porsi nei suoi confronti.
Ora mi chiederete: โMa che cosa cโentra tutto questo con le letture della liturgia della VI domenica di Pasqua?โ. Tutto e niente.
Se cercavate un commento letterale, nulla; se con me preferite prima di tutto gustare e immergervi nella bellezza della Parola, tutto. Respirate la parola di Dio, prima di approfondirla con opportuni commentari. Respiratela, ma non usatela, non manipolatela, non trasformatela in ciรฒ che non รจ: unโarma. Respiratela perchรฉ รจ voce di Dio che tocca e cambia ciรฒ che incontra!
Ma torniamo alla forza dei brani che la liturgia ci propone.
Filippo, con le sue parole e i segni compiuti, semina fiducia e gioia. Su coloro che scelgono di credere scende lo Spirito Santo. E la novitร spacca otri vecchi giร in queste prime parole. Perchรฉ? Siamo in Samaria, mica a Gerusalemme. Terra di cani, mica di santi? Terra di chi รจ scomunicato e fuori dal buon seminato. E infatti Pietro e Giovanni partonoโฆ A Gerusalemme gli apostoli hanno bisogno di certezze, non di voci. Ma lo Spirito, si sa, segue le sue vie. E scende con abbondanza anche dove meno te lo aspetti.
Eย lo Spirito รจ una promessa, รจ un dono, anzi, รจ il dono! Dono che per noi, per ognuno di noi, si fa quotidianamente consolazione, forza, determinazione, difesa. Per noi รจ il ponte verso Dio. ร colui che puรฒ convincerci a credere nellโimpossibile, a generarlo, ad attenderlo. ร lui che puรฒ portarci nel cuore stesso di Dio, svelarci la pienezza fuori misura di quelle parole del Signore che altro non sono se non la nostra possibilitร di pienezza. Per questo ci รจ chiesto di seguirle, di ascoltarle e accoglierle: perchรฉ sono segno di un amore che si fa realtร nella nostra storia personale e nelle nostre scelte quotidiane. Perchรฉ sono la condizione di possibilitร di quella speranza che non muore, non cede, non molla.
E allora perchรฉ perdere tempo in altro? Facciamo della nostra fede in Gesรน un esercizio continuo di accoglienza della Parola e delle sue destabilizzazioni, di speranza instancabile, di annuncio gioioso di risurrezione.
Leggi la preghiera per questa domenica.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com