Lui ascende al cielo, e da quel momento lโumanitร รจ innalzata accanto al Padre. Non il concetto di umanitร . Non lโideale di umanitร . Ma laย nostraย umanitร , quella carne di cui tutti noi siamo fatti, quella fragilitร che รจ la nostra storia, il nostro corpo, le nostre cadute, la nostra memoria, i nostri sogniโฆ
Nel Figlio asceso al cielo, quellโumanitร di cui anche Dio si รจ impastato, siede alla destra del Padre, accanto al Padre. La nostra umanitร , anche quella carne ferita, colpita, uccisa, รจ innalzata con il Signore, nel Signore, accanto al Padre dei cieli, accanto al Signore e Creatore del tempo e dello spazio.
Io chiudo gli occhi e nella fede vedo ognuno di noi lรฌ, dove mai saremmo potuti essere se il Risorto non avesse dato la sua vita per noi. Ci vedo accanto a Dio, con lui eterni; da lui custoditi, amati; per lui preziosi.
Lui ascende e ci porta con sรฉ, in sรฉ.
Cโรจ una frase che oggi attraversa le letture che la liturgia ci offre: ยซEcco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป. Sono le ultime parole del Vangelo di Matteo, che risuonano nel versetto alleluiatico.
Ecco, lui รจ con noi tutti i giorni perchรฉ noi siamo stati portati da lui nel cuore del Padre, lรฌ dove รจ la sorgente di ogni vita.
Lui รจ con noi perchรฉ nella sua ascensione non cโรจ piรน cielo e terra, ma nel cielo ora cโรจ la terra, e di cielo anche la terra puรฒ risplendere.
ร questa la straordinaria certezza che mi accompagna, รจ questo ciรฒ che vorrei riempisse le mie giornate, i miei infiniti tentativi di annunciare il Vangeloโฆ i miei e quelli di tutte e tutti coloro che vorrebbero che il Vangelo riempisse di colore e di bellezza questo mondo e chi lo abita.
Ma ci perdiamo in mille rivoli, in asfissianti tentativi di trattenere le cose e anche Dio.
Noi desideriamo il cielo ma non ne reggiamo i ritmi, le logiche, gli orizzonti. Mentre il Vangelo ci chiede di alzare gli occhi, di spostarli dal nostro ombelico, noi abbiamo bisogno di sapere quali saranno i tempi in cui la salvezza accadrร , in cui Dio ci ascolterร , in cui le cose inizieranno a girare come ci aspetteremmo. E Dio invece ci convince nellโassenza, e ci chiede di fare lo sforzo di desiderare una fede che riesca a spingersi sempre un poโ piรน oltre. Non un oltre noi, ma un oltre con noi. Una fede forte di una certezza: siamo fatti per il cielo, la nostra umanitร , noi siamo accanto a Dio, noi siamo con Dio, lรฌ dove lui รจ.
ร cosรฌ che dovremmo pensarci, in ogni istante della nostra vita.
ร cosรฌ che dovremmo pensare chiunque ci vive accanto.
ร questo il pensiero che dovrebbe disarmare ogni nostro gesto, ogni parola, ogni pensiero nemico.
Oggi, fermiamoci e chiediamo il dono dello Spirito perchรฉ ci dia il coraggio di una fede incarnata, di un Vangelo vissuto, di una bellezza annunciata costantemente.
Diventa ogni giorno piรน difficile sentirmi discepola del Vangelo, comunicatrice del Vangelo in un mondo sempre piรน armato. ร sempre piรน difficile sapere di essere attraversata da Dio, come tutte e tutti noi sulla faccia della terra, e poi fare i conti con parole, gesti, silenzi, scelte che uccidono il diverso, ovunque siaโฆ chiunque sia.
Noi mandati ad annunciare il Vangelo, inviati per rendere discepole le nazioni, sapremo rendere discepoli autentici noi stessi?
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com
- Pubblicitร -
