La festa della gioia
Gesรน รจ ancora seduto alla mensa di โpubblicani e peccatoriโ (e qui resterร fino alla fine dei tempi, fino a che ci siano โpubblicani e peccatoriโ, cioรจ uomini che, seguendo altre vie, abbiano perduto la relazione con il Padre). Ma la parabola che Gesรน narra รจ rivolta agli โscribi e fariseiโ che lo avevano invitato a mangiare alla loro tavola (cfr. Lc 14,1).
Questa mensa a cui Gesรน รจ seduto รจ quindi la mensa dove tutti siamo seduti: figli maggiori (farisei e scribi) e figli minori (pubblicani e peccatori), tutti bisognosi di entrare nella festa della gioia di Dio!
Mangiando con i peccatori Gesรน รจ immagine del Padre che fa festa: โrallegratevi con meโ. E la Sua festa non รจ completa finchรฉ non siano entrati entrambi i suoi figli, sia quello che si era perduto โin un paese lontanoโ (come la โpecora perdutaโ della prima parabola), sia quello che si era perduto โin casaโ (come la โmoneta smarritaโ della seconda parabola). Sรฌ, perchรฉ le tre parabole che Gesรน narra (che in realtร sono una sola โparabolaโ, cfr. Lc 15,3: โdisse loro questa parabolaโ) ci dicono che รจ possibile perdersi sia fuori che dentro la โcasa del Padreโ. E anzi sembra quasi che chi ha perduto la relazione con il Padre pur rimanendo nella casa sia piรน โduro a convertirsiโ.
Oggi quindi alla mensa dellโeucarestia ascoltiamo nuovamente questa parola di Gesรน che รจ rivolta a chi (come noi?), pur essendo rimasti nella casa, si scandalizza di come Dio โaccolga i peccatori e mangi con loroโ, pensando di non essere compresi nel loro numero. Ma รจ possibile che ci siano โnovantanove giusti che non hanno bisogno di conversioneโ? Chi puรฒ dire di non aver bisogno di convertirsi? Cโรจ sempre una conversione da vivere. ร la conversione alla scandalosa immagine del Padre che continua ad amare entrambi i suoi figli perduti.
La ricerca ostinata dellโโuomoโ e della โdonnaโ delle prime due parabole narra lโamore fedele di Dio che non ha pace โfinchรฉ non troviโ quellโunica pecora/moneta perduta. Dio considera preziosa quella sola pecora/moneta al punto tale da occuparsi di lei con gesti di attenzione amorosa e delicata (โaccende la lampada, spazza la casa, cerca accuratamenteโ) e prolungata (โva in cerca finchรฉ non la trovaโ). Con questa attenzione al piccolo particolare (come ci ricorda papa Francesco), Dio si prende cura di ciascuno di noi, proprio quando siamo lontani da Lui!
E questo รจ bello e accettabile quando siamo noi i โperdutiโ; ma se a perdersi รจ il fratello che per propria โcolpaโ si รจ allontanato da Dio, lโimmagine del Padre pastore/massaia che cerca ci risulta piรน difficile da accogliere. Sorge in noi la reazione degli operai della prima ora che non tollerano che Dio paghi gli ultimi arrivati come ha promesso a noi (Mt 20,1-16)!
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Quindi la conversione alla quale siamo invitati oggi รจ proprio quella allโโingiustoโ amore di Dio che ama e cerca lโuomo โmentre รจ peccatoreโ (cfr. Rm 5,8). Ed eppure basterebbe riconoscere di essere fra i peccatori per ricominciare a scoprire il Suo volto di Padre. Basterebbe sollevare lo sguardo dalle nostre presunte opere di giustizia (quelle che il figlio maggiore enumera) per vedere che cโรจ un Padre che รจ โsempre con noiโ (Lc 15,31) e che chi abita la nostra stessa casa รจ โnostro fratelloโ (e non semplicemente โtuo figlioโ, come dice il figlio maggiore al padre, cfr. Lc 15,30).
Basterebbe cosรฌ poco per godere della festa che la gioia del Padre prepara, ma per entrare รจ necessario convertirci a unโimmagine di Dio che stentiamo ad accettare fino in fondo.
Ma โbeati gli invitati al banchetto di nozze dellโAgnelloโ (Ap 19,9). La veste con la quale entreremo sarร tessuta dalle โopere giusteโ che avremo compiuto, sarร preparata da Dio lungo il corso della storia come un rinnovato dono del Suo amore (cfr. Ap 19,9). Infatti โle opere giusteโ di cui parla Apocalisse non sono frutto della nostra โgiustiziaโ, ma dono โdella giustizia che viene da Dio basata sulla fedeโ (Fil 3,9), la conversione a quella โgiustiziaโ che รจ la Sua misericordia senza misura per ogni uomo.
Commento a cura delle Clarisse di S. Gata Feltria
Letture della
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Il Signore si penti del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell’Esรฒdo
Es 32,7-11.13-14
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In quei giorni, il Signore disse a Mosรจ: ยซVaโ, scendi, perchรฉ il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra dโEgitto, si รจ pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: โEcco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra dโEgittoโยป.
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Il Signore disse inoltre a Mosรจ: ยซHo osservato questo popolo: ecco, รจ un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farรฒ una grande nazioneยป.
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Mosรจ allora supplicรฒ il Signore, suo Dio, e disse: ยซPerchรฉ, Signore, si accenderร la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra dโEgitto con grande forza e con mano potente? Ricรฒrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: โRenderรฒ la vostra posteritร numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darรฒ ai tuoi discendenti e la possederanno per sempreโยป.
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Il Signore si pentรฌ del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 50 (51)
R. Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietร di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
ย
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
ย
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito รจ sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.
Seconda Lettura
Cristo รจ venuto per salvare i peccatori.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 1,12-17
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Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesรน Signore nostro, perchรฉ mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi รจ stata usata misericordia, perchรฉ agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e cosรฌ la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla caritร che รจ in Cristo Gesรน.
ย
Questa parola รจ degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesรน รจ venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perchรฉ Cristo Gesรน ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimitร , e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
ย
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Ci sarร gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.

Lc 15, 1-32
ย
In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
ย
Ed egli disse loro questa parabola: ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova? Quando lโha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: โRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perdutaโ. Io vi dico: cosรฌ vi sarร gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
ย
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finchรฉ non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: โRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la moneta che avevo perdutoโ. Cosรฌ, io vi dico, vi รจ gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converteยป.
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Disse ancora: ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: โPadre, dammi la parte di patrimonio che mi spettaโ. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: โQuanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariatiโ. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
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Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: โPadre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlioโ. Ma il padre disse ai servi: โPresto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli lโanello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโ. E cominciarono a far festa.
ย
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: โTuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvoโ. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: โEcco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grassoโ. Gli rispose il padre: โFiglio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโยป.
Parola del Signore
Oppure forma breve: Lc 15,1-10
