Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 1 Novembre 2021

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Il sommo desiderio della santitร 

Una volta in un incontro di catechesi con i bambini, quelli che dicono sempre la veritร , feci la domanda ad uno di loro: โ€œTu vuoi diventare santo?โ€. La risposta spontanea e inaspettata del bambino fu: โ€œNoโ€. Io rimasi imbarazzato e senza parole! Non sapevo che dire! Ero pieno di zelo, volevo spiegare cosa significasse essere santi e quella risposta mi spiazzรฒ. Mi sono sempre portato dentro quella esperienza e oggi, a distanza di anni, nella Solennitร  di Tutti i Santi torno a rifletterci. Quel bambino rispondeva cosรฌ perchรฉ non sapeva ancora cosa fosse la santitร  e perchรฉ forse la coglieva nella sua mente come qualcosa di triste e non desiderabile!

Se accade questo รจ perchรฉ, probabilmente, la nostra testimonianza cristiana di adulti non risveglia nei piรน piccoli il vero desiderio della santitร ! Si dice con un brocardo latino โ€œNemo dat quod non habetโ€. Se noi stessi, come adulti, non possediamo il desiderio della santitร , come pretendiamo di donarlo ai nostri figli? Troppe volte lโ€™idea di santitร  che teniamo dentro di noi e forse comunichiamo, รจ qualcosa di troppo austero, triste, statico, lontano dalla vita reale. Lโ€™idea evangelica di santitร , invece, รจ tuttโ€™altro che โ€œpiagnonaโ€.

Non a caso il Vangelo che la Chiesa ci dona per questa solennitร  รจ caratterizzato dalla pagina delle Beatitudini, un inno alla vera felicitร . Ogni beatitudine proposta infatti si apre con la parola greca macharioi, che significa proprio โ€œbeati, feliciโ€. Questa felicitร , non confondibile con la gioia effimera di questo mondo, che appassisce come il fiore del campo, รจ lโ€™ereditร  della vita eterna, che non conosce tramonto. Essa si puรฒ giร  iniziare a sperimentare qui sulla Terra, quando Dio รจ al centro della nostra vita, dei nostri desideri, del nostro essere e agire. Dio non toglie nulla di ciรฒ che รจ umano, ma lo trasfigura, lo eleva e lo conduce a perfezione.

Chi sulla terra inizia giร  a sperimentare seriamente la compagnia di Dio, a vivere lโ€™amicizia con Lui, desidera che questa amicizia gioiosa e appagante non si concluda con lโ€™esperienza terrena, ma continui per sempre. Le beatitudini evangeliche sono le autostrade della santitร : ciascuna differente per esperienze, tempi, modi, luoghi, culture, lingue e vocazioni, ma tutte orientate verso la stessa mรฉta, quella della felicitร , corrispondente alla vita in Dio.

La condizione dei beati, che oggi siamo invitati a meditare, รจ lโ€™oggetto del nostro desiderio di cristiani. Essa non appartiene solo ai santi canonizzati, quelli sulla cui condizione eterna la Chiesa si รจ espressa chiaramente e che ci presenta come modelli ed intercessori, ma anche a tutti gli innocenti, gli sconosciuti, i testimoni della fede noti solo a Dio, che hanno raggiunto la pienezza della vita cristiana. Quando scopriamo dentro noi stessi il desiderio di essere lรฌ con loro, ci collochiamo in un nuovo orizzonte di senso.

Tutte le sfide quotidiane, le prove, le difficoltร , vengono santamente relativizzate ed in esse possiamo riconoscere la permissione di Dio, che ci dona altrettanti gradini per percorrere con gioia il nostro cammino di perfezione nella caritร . San Francesco dโ€™Assisi osava ripetere: โ€œTanto รจ il bene che mi aspetto, che ogni pena mโ€™รจ dilettoโ€. Tra i santi, ciascuno di noi ha degli amici speciali, i nostri patroni, il santo di cui portiamo il nome, quelle figure a cui siamo particolarmente legati, perchรฉ ci rivediamo nella loro esperienza, o perchรฉ ne apprezziamo la spiritualitร  e la sapienza.

La giornata di oggi sia lโ€™occasione per invocarli in modo speciale, perchรฉ possano intercedere per noi presso il Padre, affinchรฉ si risvegli il nostro desiderio di eternitร .


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