Cosa distingue Babele (prima lettura della vigilia) dal rifugio dei discepoli dove avvenne la Pentecoste? Tante cose, naturalmente. Vorrei segnalare solo un fatto che ritengo molto importante. Un fatto che, inizialmente, sembra accomunare entrambe le esperienze, ma che in realtร costituisce una grande differenza tra loro: in entrambe le situazioni c’era una realtร di gruppo, una realtร che potrebbe sembrare di comunione.
A Babele sono concordi sul costruire una cittร e sul farsi un nome. Sembra una cosa buona, o no? Non รจ simile a tante letture e proposte di “cristianesimo orizzontale” dei nostri giorni? Di quel genere di cristianesimo che prende da Gesรน solo il dolciume della comunella e dimentica “l’orizzonte Verticale”, il primato di Dio nella vita. Facendo cosรฌ, il parlare di un tale cristianesimo diventa incomprensibile.
Si perde il fine e si perde la finezza, perchรฉ si dimentica che il senso della vita umana si trova nell’unione con Dio e non semplicemente nello stare bene insieme. Ci si dimentica che siamo chiamati alle nozze dell’Agnello e non alla salsicciata patronale. La dimensione orizzontale รจ fondamentale nel cristianesimo, ma guai se manchi il Fondamento, l’Alpha e l’Omega. Riceviamo allora lo Spirito Santo. Ascoltiamo l’esortazione dell’Apostolo di non spegnerlo e di non rattristarlo. Costruendo la cittร terrena, ricordiamoci che siamo le pietre vive della Gerusalemme celeste.

Docente di Teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana e l’Universitร Cattolica del Sacro Cuore.
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