Robert Cheaib – Commento al #Vangelo del 13 Novembre 2018

Sentirsi inutili non è proprio una bella sensazione. E sbaglieremmo se pensassimo che l’invito del Signore sia quello di radicarsi in un sentimento di negatività verso se stessi.

Il Signore non ci vuole miserabili, e proprio per questo ci invita a liberarci dalla miserevole logica del premio e della ricompensa nel rapporto con lui.

Chi fa un servizio solo in vista del premio, non si gode il proprio servizio e lo vive come un giogo.

Chi, invece, si dimentica di sé per una causa, un amore, una fede, gusta la gioia di ogni istante. Essere servi inutili è allora non essere utensili, bensì protagonisti di un servizio d’amore che il Signore ci ricambia per primo, essendo egli venuto non per essere servito ma per servire.

Robert Cheaib

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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Lc 17, 7-10
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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