«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Gv 6,37-40
Commento al Vangelo
La santità come matrice universale dell’umanità risiede nella possibilità di vedere e credere nel Figlio: possibilità che non solo è stata offerta, materialmente, a coloro che Lo hanno storicamente conosciuto e visto, ma anche a tutti coloro che partecipano con fede autentica al rinnovarsi del sacrificio eucaristico durante la Messa e a coloro che, magari anche non conoscendolo, lo incontrano tuttavia facendo della loro vita una preghiera, un’azione di bene continuo verso il mondo, l’umanità, i fratelli.
Poesia
Prenderò tutti.
Non caccerò nessuno.
La volontà di Dio è la mia.
Darò la vita a tutti.
Non perderò nessuno.
La volontà di Dio è la mia.
Mi lascerò guardare.
Mi lascerò prendere.
Darò quello che ho: la vita e l’amore.
La volontà di Dio è la mia.
Tu sei così.
Un dono.
Un tesoro.
Una casa.
Un rifugio.
Fonte di vita.
[ads2]Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“[divider style=”solid” top=”10″ bottom=”10″]
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