Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 8 Dicembre 2020

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Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


Immacolata Concezione non significa che Dio “premia” – come se fosse un concorso di bellezza o di buona condotta – Maria perché non avrebbe mai commesso peccati, errori, distrazioni.

Immacolata Concezione significa piuttosto che, incarnandosi nella nostra carne, Dio ha già spianato la strada, già ci ha riempiti di grazie, già ci ha regalato quella libertà per schiacciare – in Lui – la corruzione della morte, gli egoismi e ogni divisione. Tra cielo e terra, tra credenti e non credenti, tra donna e uomo.

E anche quella tra umanità e Dio. Significa che, per quanto sia corrotta l’umanità, proprio i corpi terreni della donna e dell’uomo possono essere visceralmente trasformati da quella Grazia per sottomettere il Male, quello più radicale, quella causa che genera ogni altro male. Resi così inaspettatamente immacolatizzati, uniti nella decisione che mette in cammino ogni nostra tenerezza e misericordia, acconsentiamo che sia sottomesso per sempre quel Peccato che ci impedisce di scoprirci pienamente in Dio, e di portare Dio proprio nel nostro seno.

«È un riflesso della luce di Dio,
uno specchio lucido,
ti fa vedere che Dio agisce
ed è un’immagine della sua bontà»
Sapienza 7,26