Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 23 Novembre 2019

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Nel meditare nuovamente il testo sulla resurrezione, negata dai sadducei e affermata in modo un po’ troppo grezzo dai contrapposti farisei, possiamo notare l’atteggiamento di Gesรน, che cerca uno spazio terzo di libertร  tra le due opzioni dicotomiche resurrezione sรฌ/no.

Se crediamo davvero alla resurrezione, non possiamo osservarla da fuori ma dobbiamo entrarci pienamente: deve morire e poi risorgere anche il nostro modo di pensare la realtร  nuova che siamo chiamati ad abitare. Altrimenti questa si sclerotizza in un idolo, in una fissazione, in un concetto. Resurrezione รจ invece vita, nuova creazione e uscita dagli schemi.

Per affermarlo Gesรน cita il testo dell’uscita per eccellenza, il libro dell’Esodo, considerato sacro sia per i farisei, sia per i sadducei, che rifiutavano quelli che piรน esplicitamente parlavano di un’esistenza dopo la morte. Io-Sono afferma di essere in relazione con Abramo, Isacco e Giacobbe quando parla con Mosรจ. Erano giร  morti a quel tempo, eppure quella relazione viene presentata come assolutamente viva.

Allora occorre entrare in quella logica di quel Dio per il quale e nel quale tutti vivono. Dal Padre tutti ricevono la vita: essendo lui sovrano della vita, nella sua bontร  puรฒ donarla liberamente anche ai morti. Fuori da ogni schema, siamo chiamati a questo esodo dai nostri modi caricaturali di pensare il bello che Dio ha riservato per noi.

Per sorprenderci sempre; perchรฉ l’eterno riposo non sia un film noiosissimo giร  visto, con tutti i personaggi giร  conosciuti e le loro prevedibili mosse, bensi un vortice in atto che, di sorpresa in sorpresa, ci introduce nel gioco piรน divertente, in cui il tempo passa anche velocissimo, ma non finisce mai.

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Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia allโ€™Universitร  di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Universitร  di Perugia e in Ontologia Trinitaria allโ€™Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente รจ dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร  dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.

Non รจ Dio dei morti, ma dei viventi.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20, 27-40

In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน alcuni sadducรจi – i quali dicono che non c’รจ risurrezione – e gli posero questa domanda: ยซMaestro, Mosรจ ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร  moglie? Poichรฉ tutti e sette l’hanno avuta in moglieยป. Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป. Dissero allora alcuni scribi: ยซMaestro, hai parlato beneยป. E non osavano piรน rivolgergli alcuna domanda.

Parola del Signore

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