Al sicuro nelle sue mani
Seguimi, ha detto il Risorto a Pietro. Seguimi come sei, con la tua fragilitร , con le tue paure, con i tuoi slanci e le tue cadute.
Seguimi, fidati, perdonati i tuoi tradimenti, lasciati raggiungere, lasciati amare.
Seguimi, ha detto il Risorto a Pietro e lo dice, oggi, a ciascuno di noi.
Come il focoso ex-pescatore di Cafarnao, anche noi siamo chiamati a ricentrare la vita su di Lui, il Risorto, il pastore.
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Ci sono delle occasioni della vita in cui ci sembra davvero di essere strappati a noi stessi, di perdere ogni riferimento, di soffocare. Una malattia, un fallimento, un litigio, un allontanamento e tutto cade, tutto si svuota.
Gesรน, oggi, ci lancia un messaggio di speranza e di bellezza.
โLe mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguonoโ.
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In queste poche parole รจ racchiusa lโesperienza viva che i primi cristiani, in mezzo a persecuzioni, lotte, conflitti, maldicenze e difficoltร , facevano: chi ascolta e segue il Signore non teme nulla.
Perchรฉ nessuno ti puรฒ rapire, strappare dalla sua Mano.
โLe mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguonoโ.
La maggior parte delle persone scambia lโudire con lโascoltare.
Udire รจ percepire un suono: รจ fisiologico. Posso udirti ma non per questo ascoltarti.
Ascoltare, invece, รจ poter sentire quanto, ciรฒ che odo, provoca in me e attorno a me.
Ascoltare รจ porre attenzione, รจ un atto consapevole.
Non si puรฒ diventare adulti, maturi, cresciuti, senza la capacitร di ascoltare se stessi e lโaltro.
Da come ascoltiamo noi ci evolviamo.
Quello che ascoltiamo ci costruisce.
Perchรฉ il nostro orecchio รจ la conchiglia con la quale noi costruiamo il nostro interno.
Ogni giorno udiamo milioni di suoni ma quanto ascoltiamo?
Alcuni santi si sono convertiti di fronte ad una parola ascoltata.
Alcuni di noi, invece, hanno letto la Bibbia intera piรน volte e il vangelo migliaia di volte ma non รจ successo niente.
Perchรฉ?
Udire รจ percepire un suono; ascoltare รจ farlo ri-suonare in noi, che vibri le corde della nostra anima.
E invece noi udiamo tutto: voci che entrano e che escono, ma non si fermano, non creano vibrazioni, non si sedimentano.
Siamo chiusi.
Lโascolto รจ il nostro primo lavoro, il primo servizio da rendere a Dio e al prossimo, il primo modo per dare allโaltro โ sia Dio, sia un fratello โ lโevidenza che esiste, che รจ importante per me.
Amare รจ ascoltare.
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Ma come riconoscere la sua voce?
Come faceva Maria, custodendola e meditandola nel cuore.
ยซGli uomini si chiamano da un silenzio allโaltro, si cercano da una solitudine allโaltra. E ogni voce viene da fuori. Ma tu, Tu sei una Voce che suona in mezzo allโanimaยป (G. Von Le Fort).
In molti dialetti non esiste neppure il verbo ubbidire, sostituito dal verbo ascoltare.
Quante volte il lamento dei genitori ripete: quel figliolo non ascolta; quel ragazzo ormai non ascolta piรน nessuno.
E intendono dire: non ubbidisce piรน a nessuno.
ร lo stesso lamento di Dio che riempie la bibbia: ascolta, Israele!
Ascoltare significa ubbidire.
โIo le conosco ed esse mi seguonoโ.
Conoscere per noi รจ sapere chi รจ uno, dove abita, quanti anni ha e cosa fa nella vita.
Ma che conoscenza รจ questa?
Eโ una conoscenza di dati, di informazioni, una conoscenza da carta dโidentitร .
Per la Bibbia, invece, conoscere รจ fare unโesperienza, incontrare, sentire, percepire.
Quando un uomo conosce una donna, nella Bibbia, nasce un figlio: hanno cioรจ, un incontro sessuale.
Conoscere รจ sperimentarti, incontrarti.
Ti conosco non perchรฉ so chi sei o dove abiti o cosa fai nella vita.
Ti conosco se ti sento, se avverto ciรฒ che sei dentro, ciรฒ che provi, ciรฒ che vibra in te.
Ti conosco se ti incontro, se colgo ciรฒ che ti abita, ciรฒ che sta in te, ciรฒ che vive in te.
โIo do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperร dalla mia manoโ.
Cโรจ una sproporzione, tutta a nostro vantaggio, nel vangelo di oggi, tra ciรฒ che Gesรน fa per noi, e ciรฒ che noi dobbiamo fare per rispondere al suo dono.
Ed รจ piรน importante, per una volta, soffermarci su quanto Gesรน promette.
Lo si fa cosรฌ raramente.
Tutti ci richiamano continuamente al dovere, allโimpegno, allo sforzo di far fruttare i talenti, di mettere in pratica i comandamenti, e molti cristiani rischiano di scoraggiarsi per le tante volte che non ce la fanno.
E allora รจ bene, รจ salute dellโanima, respirare la forza che nasce da queste parole di Gesรน: ยซio do loro la vitaยป.
La vita di Dio รจ data, presente dentro di noi come umile seme, che inizia quasi a muoversi nel cuore ogni volta che sfioriamo Gesรน un poโ piรน da vicino (A. Louf).
โLe mie pecore non andranno mai perdute e nessuno le rapirร dalla mia manoโ.
Arpazo vuol dire rapire, strappare via, prendere, rubare: siamo tutti percorsi da questa paura di essere strappati via.
Eโ la paura e lโangoscia di perdere la propria vita e quella dei cari.
Seguire Gesรน รจ accettare che si frantumi lโillusione di poter avere o possedere qualcosa.
Nulla รจ mio, ma io sono di Dio.
Mi fa male, mi lacera accettare questa veritร ; mi lacera perchรฉ in me cโรจ lโillusione di avere potere su qualcosa.
E, invece, non ho potere su nulla.
Allora io mi sento nel palmo della mano di Dio e lรฌ sono al sicuro, perchรฉ sento che รจ lโunico posto dove mi posso riposare e fidare, dove non ho nulla da temere, nulla di cui aver paura.
A me non appartiene niente, ma io appartengo a Lui, e questo basta.
Dalla Sua mano nessuno potrร rapirci.
La forza e la consolazione di questa parola assoluta: ยซnessunoยป.
Subito raddoppiata: ยซti rapirร maiยป.
Cโ รจ un verbo non al presente, ma al futuro a indicare unโintera storia, lunga quanto il tempo di Dio.
Lโuomo รจ, per Dio, una passione in grado di attraversare lโeternitร .
Sรฌ, cโรจ un posto sicuro, cโรจ unโaccoglienza gratuita, cโรจ una custodia affidabile. Per te.
Spesso lo diciamo: โSiamo nelle mani di Dio!โ.
Ma ci crediamo davvero?
Davvero affidiamo la nostra vita alle Sue mani?
Mi viene in mente lโavventura della liberazione di Israele: โEravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire con mano potenteโ (Es 6,21).
Questa mano, quella che liberรฒ dalla schiavitรน i figli di Abramo, รจ la mano che si prende cura di noi.
Di che cosa possiamo aver paura?
Cosa puรฒ farci stare in ansia?
Anche noi abbiamo le nostre schiavitรน: una relazione che non funziona, un lato del nostro carattere che rischia di essere troppo ingombrante nella relazione di coppia, una passione che puรฒ diventare un vizio, un passo che non riusciamo a compiereโฆ
Quella mano puรฒ salvarci da tutto questo, puรฒ ridarci quella libertร che ci permette di essere uomini e donne autentici e felici.
Mi viene in mente il profeta Isaia:
โSi dimentica forse una donna del suo bambino, cosรฌ da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherรฒ mai.
Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnatoโ (Is 49,15-16).
Il nostro nome sta su quella mano, come un tatuaggio indelebile, come un ricordo eterno.
Siamo radicati in Lui, piantati nella sua mano, custoditi dalla sua potente tenerezza.
La bella notizia di questa domenica?
Il Signore รจ Risorto, รจ vivo in mezzo a noi e ci promette che la nostra vita รจ al sicuro nelle sue mani.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK