La Speranza: Un Patto di Fiducia e Amore nell’Incontro con Dio
Jesolo โ Il teologo Paolo Curtaz ha tenuto a Jesolo una conferenza dedicata al tema della speranza, inserita all’interno di un percorso culturale piรน ampio. Non presentandosi come un annuncio o una catechesi, l’incontro si รจ configurato piuttosto come una riflessione sulla speranza dalla prospettiva del Vangelo, rivolta a credenti e non credenti.
Curtaz ha esordito sottolineando che la speranza รจ un patrimonio comune di tutta l’umanitร . ร una dimensione innata nel cuore di ciascuno, necessaria per affrontare la giornata, anche con fatica. Ha citato l’antica saggezza di Cicerone, che diceva: “egroto dumaniest spessitur” โ finchรฉ c’รจ respiro (o vita), c’รจ speranza โ un concetto che chi ha sperimentato la malattia comprende profondamente. Sebbene ognuno la calibri in base al proprio temperamento, con persone piรน ottimiste e altre piรน cupe, questo desiderio continuo di immaginare una via d’uscita esiste anche nei momenti piรน terribili ed รจ universale. Questa dimensione interiore che ci supera รจ definita come un’eccedenza: l’essere umano ha piรน desideri e sogni di quanti potrร mai realizzare.
Il tema della speranza รจ stato scelto da Papa Francesco per il prossimo Giubileo. Curtaz ha brevemente spiegato l’origine biblica dello Yobel (Giubileo) ebraico nel Levitico, un anno speciale di riposo per la terra, liberazione degli schiavi e condono dei debiti, e la sua ripresa in chiave spirituale nella tradizione cristiana. La scelta di questo tema appare quanto mai appropriata nei tempi difficili che stiamo vivendo, segnati dalla pandemia, dall’ansia diffusa e dalla percezione di un mondo che sembra implodere. Tuttavia, ha ricordato che l’umanitร ha sempre affrontato e superato momenti terribili, dimostrando una resilienza e un desiderio di vita che rinascono.
Passando al settore teologico, Curtaz ha definito la speranza come una virtรน, in particolare una virtรน teologale. Ha spiegato il concetto di “virtus” nel mondo latino come la capacitร di un oggetto di esprimere il proprio scopo (la virtรน di una freccia รจ colpire il bersaglio) e la sua evoluzione nel pensiero cristiano come un atteggiamento positivo che si pratica. Accanto alle virtรน cardinali (come temperanza e fortezza), che sono raggiungibili con sforzo umano e non richiedono necessariamente la fede, San Paolo ne aggiunge tre: fede, speranza e caritร . Queste sono chiamate virtรน teologali perchรฉ derivano da Dio e hanno a che fare con Lui.
A differenza delle virtรน cardinali che sono frutto dello sforzo, le virtรน teologali sono opera di una relazione, di un dialogo, di un incontro con Dio. Richiedono non solo un dono da parte di Dio, ma anche l’accettazione da parte dell’uomo. Citando Sant’Agostino, “Colui che ti ha creato senza di te non ti salva senza di te”. Dio, avendo creato tutto per amore, lascia l’uomo libero, mettendo in conto anche la possibilitร di non essere riconosciuto.
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Il fondamento di questa speranza cristiana risiede nella fede, intesa non come mero insieme di dottrine da mandare a memoria, ma come fiducia. Citando Ebrei 11:1 (“La fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede”), Curtaz ha sottolineato che la speranza teologale si fonda sulla fede, su un “io credo”. Ha smontato l’idea comune di credere solo a ciรฒ che si vede, poichรฉ la vita quotidiana รจ piena di atti di fiducia (nell’ingegnere che ha progettato l’edificio, in chi ha preparato il cibo). Ha argomentato che avere fiducia che il complesso universo abbia un senso o un creatore non รจ meno ragionevole di credere che uno smartphone sia stato progettato.
La base di questa fiducia in Dio risiede nella Sua affidabilitร . Dio si presenta nella Bibbia (ad esempio a Mosรจ nell’Esodo) con le Sue credenziali, ricordando di aver liberato il popolo dalla schiavitรน, prima di dare le norme. Il cristianesimo, in questo senso, รจ una delle poche religioni che pretendono di essere ragionevoli (“Fides et ratio” โ fede e ragione vanno insieme). La fede cristiana non nega il ragionamento, ma si apre al mistero, a quelle realtร (come Dio, l’amore, la sofferenza) che sono troppo grandi per essere comprese appieno.
La speranza teologale si fonda quindi sul credere nel Dio di Gesรน, nel Dio che si รจ rivelato in maniera definitiva, nella sua morte, risurrezione e ritorno glorioso. Questa fede dร speranza, non basata sulle incertezze del mondo attuale o sulla qualitร dei leader mondiali, ma sulla certezza che la parola definitiva spetta a Cristo e che il mondo sta precipitando “fra le braccia di Dio”.
Curtaz ha messo in guardia contro una pericolosa distorsione di questa speranza: la passivitร , l’idea di aspettare la fine senza agire. Questo atteggiamento fu giร corretto dall’apostolo Paolo nella sua lettera ai Tessalonicesi (“Chi non vuol lavorare neppure mangi”). Ha riconosciuto che questa interpretazione ha portato, a volte, all’accusa che la religione sia un “oppio dei popoli”. Ma la vera speranza cristiana รจ attiva. Citando Sant’Agostino: “La speranza ha due figli: lo sdegno e il coraggio“. Lo sdegno per ribellarsi all’ingiustizia e il coraggio per cambiare ciรฒ che non va. La speranza efficace lavora, muove, inquieta, portando a “rimboccarsi le maniche”.
Il cuore della speranza cristiana risiede nella scoperta di un amore incondizionato. La sintesi del Vangelo รจ: “Scopriti, sappiti amato“. Questo amore di Dio non รจ meritato, ma ricevuto “a prescindere”. Le parabole di Gesรน, come quella della pecora smarrita o dei due figli, mostrano il volto di un Padre che cerca, accoglie e ama incondizionatamente.
Questa scoperta di essere amati non porta a un amore inteso come mero sforzo, ma come un traboccare. Come l’acqua di una sorgente che riempie una vasca fino a farla debordare nelle successive, l’amore di Dio riempie il cuore del credente e si riversa naturalmente verso gli altri (“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”, nel senso “con lo stesso amore con cui io ho amato voi”).
In conclusione, la speranza cristiana, intesa come virtรน teologale, non รจ un semplice sentimento ottimista, ma una prospettiva fondata sull’esperienza profonda di essere amati da Dio. Questa esperienza genera fiducia e spinge all’azione nel mondo, portando a sperare nel bene per sรฉ e per gli altri.