Lasciati fare
Tu vieni da me?, si chiede stupito Giovanni il profeta.
ร lui che deve essere battezzato, purificato dal Messia, รจ lui che cerca, lui che, inquieto, ha consumato la sua vita cercando la salvezza.
Ed invece รจ il Messia che viene a farsi battezzare.
ร lui, il salvatore, a venirgli incontro. A venirci incontro.
Tu vieni da me?, non si capacita il piรน grande fra i profeti, il piรน grande fra i nati da donna.
Ha imparato dal vento rovente del deserto che la vita interiore รจ ricerca di Dio, la piรน straordinaria e complessa caccia al tesoro che possiamo intraprendere.
Ha lasciato crescere dentro di sรฉ il desiderio.
Ha imparato a cercarlo, il Dio dei Padri.
A rifiutare le lusinghe del tempio, prima. E della folla che lo considera un guru, poi.
Ha tagliato i ponti con tutto, con tutti. ร andato fino allโessenziale di sรฉ, scarnificato, libero.
Sulla scia di migliaia di asceti di tutte le religioni e di tutti i tempi, ha imparato a fare a meno di quasi tutto, di quasi tutti, a ridurre a nulla le esigenze perchรฉ lโanima, libera, potesse esprimersi.
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Ha pregato, digiunato, dormito nel freddo del deserto, taciuto.
Tutto per potere avere un qualche contatto con Dio.
Tutto per intercettare il suo sguardo.
Lo ha cercato fin nellโarido deserto di Giuda, sulle sponde del Giordano.
Ed ora รจ lui, Dio, a venirgli incontro.
Tu vieni da me?
Stupori
Tu vieni da me?, si รจ chiesta Maria guardando il suo ventre che, giorno dopo giorno, cresceva, prima lievemente, poi sempre di piรน.
Tu vieni da me?, si รจ chiesto il giovane Giuseppe, nella notte tormentata in cui Dio gli ha rubato la ragazza e gli ha chiesto, gentilmente, di prendersi in casa una sposa e un figlio non suoi.
Tu vieni da me?, si sono chiesti i pastori, i marginali, i dimenticati, svegliandosi di soprassalto storditi dalla luce di mille angeli.
Tu vieni da me?, si sono chiesti i facoltosi curiosi dโoriente, uscendo dal palazzo del folle Erode e seguendo la stella fino a Betlemme.
Tu vieni da me?, mi sono chiesto cento, mille volte, in questa mia luminosa ed inquieta vita, quando ho visto Dio raggiungere i dimenticati, saltare gli steccati, sfinirsi nel cercare ogni perduto, ogni sconfitto, ogni perdente. Nel cercare me.
Lascia fare
Lascia fare, dice il Nazareno al battezzatore, sorridendo.
Lasciati fare, dice il Signore a me, oggi, qui, alla fine di questo breve ed intenso tempo di Natale.
Smettila di tenerti in mano, di decidere, di pensare di tenere sotto controllo, di lamentarti, di arrabbiarti. Smettila, lascia fare, Dio sa. Dio sa. Dio agisce, se lo lasci fare. Se la smetti di essere dio di te stesso.
Mischiato fra i peccatori, il capo chino, uguale agli uguali, confuso fra la folla, mentre calpesta il fango da cui tutti proveniamo, avanza il falegname di Nazareth. Giovanni continua ad immergere le persone nellโacqua per poi farle riemergere, nuove. Lo vede, infine, e si ferma.
Tu vieni da me?: comโรจ possibile? Non รจ lโuomo a dover cercare Dio?
No, Giovanni, ti sbagli.
Dio รจ diverso, anche da ciรฒ che ti aspettavi, tu, il piรน grande tra i credenti.
Solidale
ร giร tutto qui il Vangelo, รจ giร tutto evidente e palese il volto di Dio, รจ giร detto e mostrato lโessenziale, รจ giร chiuso il discorso. Giovanni tentenna, e noi con lui. I ragionamenti, le distinzioni, la meritocrazia religiosa, peggio โ se possibile โ di quella sociale, le devozioni, tutto รจ spazzato via da quel gesto umile e devastante di Dio.
Egli รจ il totalmente altro, lโassoluto, il realizzato, la perfezione, la pienezza.
E lโabbandona, per farsi solidale, per venire incontro, per conoscere, per redimere, per salvare.
Senza condizioni, senza ricatti, senza attese.
Dio ama, perciรฒ si spoglia di sรฉ, perciรฒ avanza nel fango.
Per farmi sentire amato.
Segni dellโanima
Si apre il cielo. Isaia aveva profetizzato un cielo chiuso, inaccessibile agli uomini. Ora รจ per sempre spalancato.
Scende una colomba: non il fuoco che brucia Sodoma e Gomorra, non lโacqua del diluvio che annega i peccatori. Ma la mite colomba perchรฉ con la dolcezza Cristo convertirร i nostri cuori.
ร il figlio, colui che viene, perchรฉ assomiglia al Padre.
ร il prediletto, termine usato per indicare il sacrificio di Isacco, giร si staglia allโorizzonte la croce, determinazione del folle amore di Dio.
Primo gesto di una lunga serie che in tre anni porterร il Rabbรฌ a pendere dalla croce, Gesรน svela il volto di un Dio che esce a cercare la pecora persa, che attende il ritorno del figlio spendaccione; che si ferma nella casa di Zaccheo, che banchetta con i peccatori, che non giudica la peccatrice pubblica, che porge lโaltra guancia, che non spegne il lucignolo fumigante, nรฉ spezza la canna incrinata, che fa festa per ogni peccatore che si converte, che muore โ infine โ pronunciando parole di perdono.
Gesรน รจ lโamato, racconta Matteo, il pubblicano scopertosi amato.
Io sono amato, tu sei amato, perciรฒ, nel battesimo, Dio ti ha reso figlio prediletto.
Siamo figli del gran Re, sappiamoci amati.
Cosรฌ iniziamo il nostro anno.
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza in questo tempo di Coronavirus
Lโevangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.



