Keep calm!
Se Gesรน รจ venuto a inaugurare il Regno, perchรฉ il male sembra prevalere?
Perchรฉ lโuomo continua, imperterrito, a rifiutare lโopera di Dio? Mistificandola, manipolandola, stravolgendola? Perchรฉ sperimentiamo, in noi e attorno a noi, lโintreccio inestricabile fra luce e tenebre? Perchรฉ anche la comunitร , abitata dal risorto, sperimenta contraddizioni e tenebra, scandali e incoerenze insopportabili? Dovโรจ, dunque, la salvezza portata dal Maestro?
Sono alcune delle domande che una comunitร composta da giudeo-cristiani, traumatizzata dalla distruzione del tempio, pone a Matteo, lโevangelista, lo scriba divenuto discepolo. Lui, che ha conosciuto il Signore, si accinge a rispondere, traendo dal suo tesoro cose antiche e cose nuove, riportando nel suo Vangelo una delle parabola raccolte dalle labbra del Maestro.
Sono domande che riecheggiano ancora oggi, in questo di tempo di grazia, non di disgrazia, in cui Dio fa nuove tutte le cose, seminando il seme della Parola che attecchisce nel cuore di chi cerca veritร e pienezza.
Il cuore della parabola di oggi รจ molto semplice: nella nostra vita il bene e il male crescono insieme in un intreccio che lโuomo non deve districare, lasciando a Dio di compiere tale opera nella pienezza dei tempi.
ร lโesperienza che facciamo tutti, anche dopo avere iniziato un percorso di fede, anche dopo una conversione che ci ha fatto cambiare vita. Pensiamo di essere cambiati, invece lโuomo vecchio di cui pensavamo di esserci sbarazzati, simpaticone, dโogni tanto emerge e fa capolino nella nostra vita, facendo qualche danno e, soprattutto, gettandoci nello sconforto (Ef 4,22).
In particolare allโinizio del cammino di fede, i neofiti sono piuttosto convinti di essere cambiati, di avere superato la parte oscura. Magari raccontano in giro la loro inattesa conversione (in certi ambienti รจ diventato quasi un genere letterario!). Accogliere nella propria vita il Dio di Gesรน cambia radicalmente il modo di vedere, di sentire, di operare, ci si sente e si รจ, in effetti, persone radicalmente diverse. Ed รจ proprio cosรฌ che accade, davvero cโรจ un prima e un dopo lโincontro con Gesรน.
Ma, come dicevamo piรน sopra, la conversione non รจ che lโinizio di un lungo cammino che richiede unโenorme pazienza.
La pazienza di Dio.
Un nemico
Un tale semina del grano buono nel campo ma, durante la notte, viene il suo nemico e semina della zizzania, unโerba infestante molto simile al grano, ma che produce un chicco scuro, non commestibile e che, soprattutto, intreccia le sue radici con il grano.
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Episodio plausibile: cโรจ sempre qualcuno che vuole distruggere il lavoro degli altri, con le buone o con le cattive maniere. Bisogna essere realisti: ci sono persone che agiscono per danneggiare gli altri, sperando di ricavarne un vantaggio o credendo di vendicare un torto subito.
Anche fra i credenti, anche nella Chiesa, purtroppo. Discepoli e discepole che si sono fatti catechizzare dal mondo.
In questo caso il sabotaggio รจ davvero malefico: ci si accorge del danno solo quando la pianta, allโinizio indistinguibile, si avvicina alla maturazione del frutto.
Noi servi
Un brutto episodio che fa entrare in scena i servi, addolorati e straniti dallโinquietante episodio.
Il punto di forza della parabola consiste proprio nel dialogo che segue lโepisodio.
Al dolente stupore dei servi che chiedono al padrone per quale ragione il campo sia invaso dalla zizzania segue la meraviglia per lโordine impartito dallo stesso: non devono strappare la zizzania, devono lasciare che cresca insieme al buon grano fino a quando la maturazione del frutto permetterร di riconoscere il grano con certezza, impedendo di strappare qualche spiga per errore.
Stupore motivato: di solito le erbacce nei campi si toglievano ben prima di iniziare il raccolto.
Ma anche sconcerto: la risposta argomentata e saggia del padrone ha, per noi che ascoltiamo, per la comunitร di Matteo, per ogni comunitร di cristiani, delle conseguenze imprevedibili.
Se Gesรน รจ venuto a salvare il mondo, dovโรจ questa salvezza?
Non esiste una risposta puntuale ed esaustiva. Almeno non quella che vorremmo.
La salvezza e il male, in questa fase della Storia, convivono.
Ci sconcerta lโagire di Dio. E la sua pazienza. E la sua logica. Davvero avvertiamo unโabissale distanza fra i suoi ragionamenti e i nostri, fra la sua logica e la nostra (Is 55,8).
Lasciate!
La risposta del padrone รจ destabilizzante, certo. Ma anche saggia e lungimirante.
Davanti allo zelo dei servi che vorrebbero, come sembra logico, strappare la zizzania, Dio invita ad aspettare, a pazientare. E ne spiega la ragione: strappando anzitempo la zizzania, molto simile al grano allโinizio della sua crescita, si potrebbe erroneamente strappare qualche spiga.
Dal nostro punto di vista รจ un danno collaterale: cosa volete che sia qualche spiga al cospetto dellโintero raccolto salvato?
Il punto di vista di Dio, al solito, รจ diverso. Deriva dalla sua ossessiva attenzione alla pecora smarrita (Lc 15,6), allโuno che diventa unico, al marginale che viene messo nel mezzo (Mc 3,3).
La soluzione cโรจ: pazientare per vedere il frutto, per poterlo distinguere. E, a questo punto, intervenire tagliando entrambi, grano e zizzania e separandoli. Lโuno nel fuoco, lโaltro nel granaio.
Il padrone non nega la necessitร della separazione. Dice solo che non รจ ancora il tempo e che non spetta agli uomini decidere quando sia il momento.
La pazienza รจ necessaria perchรฉ noi uomini non siamo in grado di compiere la cernita. E perchรฉ รจ Dio ad avere stabilito lโora della separazione, non noi.
Pazienza
Non siamo in grado di operare correttamente la cernita, non scherziamo.
Grossolani come siamo, e anche un poโ autoreferenziali, noi uomini corriamo il rischio d giudicare gli altri dal nostro punto di vista, appellandoci a convinzioni profonde, radicate che, se esasperate, diventano ideologia, cioรจ idea assurta a dogma intangibile, cui vanno sacrificate anche le vite umane. E poco importa se queste idee siano ispirate a Dio, anzi, peggio. Nella Storia noi cristiani abbiamo compiuto degli abomini, facendo lโesatto contrario di ciรฒ che insegnava il vangeloโฆ appellandoci al vangelo! Ci vogliono, invece, un poโ di buon senso e di sana prudenza, al fine di moderare lo zelo della distruzione e della soluzione finale che tutti portiamo nel cuore, pugnaci come siamo nel profondo.
ร Dio ad avere stabilito lโora della separazione.
E ne intuiamo le ragioni: solo dal frutto riusciamo a cogliere la bontร della pianta (Mt 7,16). Se una spiga รจ buon grano o zizzania lo capiamo solo quando vediamo il frutto gonfiare lo stelo.
Lโapparenza inganna, e Dio lo sa bene.
Persone che sembrano lontane da Dio, travolte dallโombra, impestate, possono cambiare, convertirsi, fare buon frutto. Perciรฒ i cristiani, inguaribili ottimisti, cocciuti nella speranza, pensano sempre che una persona possa cambiare in meglio. E come tali dovrebbero agire.
Gesรน chiede di pazientare perchรฉ sa bene che il cuore dellโuomo puรฒ cambiare.
Addirittura il nostro.
Keep calm, allora.
E continuiamo ad amare, sapendoci amati.
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