Figli della luce
Certo che abbiamo sete. Immensa. Insaziabile.
Sete di luce, di felicitร , di gioia, di amore. Tutti.
E cerchiamo di dissetarci a mille fonti, diamo retta a chi ci vende bibite spirituali o mirabolanti bevande energetiche. Ma, spesso, onestamente, quel che beviamo รจ acqua di mare che ancora di piรน scatena la sete.
Si tratta di ascoltare la sete, di cercare lo Sposo che ci attende e ci fa scoprire il dono di Dio, la sua presenza. E ci rende sorgente e di rende tempio.
Quaresima รจ tempo di imparare ad alzare lo sguardo. Di salire sul Tabor.
Imparassimo a fare come Samuele che deve scegliere il nuovo re e che, a nome di Dio, rifiuta i sani e muscolosi figli di Iesse perchรฉ Dio vede il cuore e non lโapparenza e il cuore dellโadolescente Davide, agli occhi di Dio, รจ uno spettacolo!
Imparassimo.
Il rischio, invece, รจ quello di sprofondare nella notte.
Non quella che si alterna al giorno, che puรฒ essere dolce e intensa.
Ma quella dello spirito, dellโanima, dellโinconscio. Uno stato in cui la tenebra contraddistingue le nostre scelte, il nostro percorso.
Siamo assetati e Cristo รจ lโacqua.
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Siamo ciechi e Cristo รจ la luce.
Cieco nato
Lโevangelista Giovanni tenta di descrivere in che cosa consista la conversione, lโaccoglienza del Vangelo: in una reale illuminazione, come chi sta in una stanza buia da tutta una vita e, dโimprovviso, qualcuno spalanca le ante e lascia entrare la luce. La stanza รจ la stessa ma ora forme, colori, spazi hanno un significato diverso.
ร lโesperienza che fa il cieco nato, mendicante, giudicato peccatore, lui o i suoi genitori, nella spietata logica dei suoi concittadini.
Un uomo abituato a convivere con le tenebre e col giudizio.
Come avviene anche a noi, sempre appesi alle parole degli altri, sempre attenti a comportarci come gli altri vorrebbero che ci comportassimo per meritarci attenzione e approvazione. Purtroppo anche fra cristiani.
ร Gesรน che, passando, vede lโuomo cieco.
E inizia una liturgia di gesti semplici e primitivi, di dita, di saliva, che si pensava contenesse il soffio della vita, di acqua, segno del Battesimo che purifica.
Lโilluminazione avviene per gradi, ma inizia sempre con un incontro.
Lโuomo รจ cieco, ma Dio ci vede benissimo.
E avviene il cambiamento. Inesorabile. Potente.
Talmente forte che la gente non riconosce piรน quellโuomo.
Quando diventiamo discepoli, inesorabilmente, non siamo piรน le persone di prima.
Irriconoscibili. Anche a noi stessi.
Obiezioni
Invece di danzare per ciรฒ che รจ accaduto i puri della Legge obiettano.
Non hanno emozioni, affetti. Si sono ritagliati il ruolo di difensori di Dio.
Senza che nessuno glielโabbia chiesto.
Investigano, interrogano, chiedono.
Gesรน รจ un peccatore perchรฉ trasgredisce la Legge, quindi รจ impossibile che abbia guarito quellโuomo che, quindi, รจ un bugiardo.
Il loro schema tiene, ingabbiano Dio nelle loro logiche assurde. Come rischiamo di fare noi, quando non ammettiamo che Dio ha molta piรน fantasia d noi per guarire le persone, quando ci facciamo i custodi della Torร sostituendoci a lui.
La lotta รจ dura, di mezzo cโรจ la piรน terribile delle armi di distruzione di massa: il senso di colpa.
Duro da sradicare, spesso usato anche da noi cristiani, per farci sentire sempre inadeguati, per farci credere che Dio ponga condizioni al suo amore incondizionato.
ร cieco, devโessere colpa di qualcuno.
Se non lui i genitori i quali, nutriti per decenni a sensi di colpa, impauriti ed intimoriti non difendono nemmeno il figlio. Anchโessi divorati dai sensi di colpa.
Dio รจ giร oltre. E la Parola, ricordiamocelo, non perde tempo a scovare i colpevoli o a dare risposte alle nostre domande filosofiche sullโorigine del male.
Non intenta un processo, attua una nuova Creazione.
Fa nuove tutte le cose.
Autonomia
Gesรน, intanto รจ sparito.
Lascia crescere il cieco che ora vede bene ed รจ davvero unโaltra persona.
Non la vittima rosa dai sensi di colpa , ma un uomo nuovo.
Leggete, vi prego. Tratta alla pari i dottori della Legge, risponde a tono, li prende pure per i fondelli.
Loro che credono di sapere non sanno spiegare come possa un peccatore guarire un cieco.
Giovanni, penna raffinata, lancia il sasso: chi รจ veramente cieco fra questi?
Chi non ci vede o chi presume di vedere tutto benissimo?
Alla fine la buttano in rissa.
Ma il cieco รจ ormai libero. Ha tagliato i ponti con quel mondo. ร roba vecchia. Lui ora รจ un illuminato.
Era tenebra, ora รจ figlio della luce e si comporta come tale.
Come voglio fare io.
Riecco Gesรน.
Ora il cieco guarito ha tutti gli elementi per capire.
Ora รจ libero. Ora vede. Ora non รจ piรน oppresso dal giudizio degli altri.
Peggio: dal giudizio dei devoti e dei pii.
Il Signore ci raggiunge sempre, prende lโiniziativa, ci insegue, ci raggiunge.
Se solo lo desideriamo.
Quaresima tosta, in questi tempi caliginosi di fine Impero.
Se solo vedessimo quanta opportunitร cโรจ in questo percorso.
Quanta guarigione interiore, quanto ritorno allโessenzialitร , quanta conversione in agguato!
Se solo vedessimo!
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