Scoraggiamenti
Va bene il Tabor, ma poi si scende, Paolino.
Nella pianura rovente, nelle cittร vuote o nei luoghi di vacanza strapieni e costosissimi.
Solo uno su due, fra noi, รจ andato via di casa. Per gli altri, molti anziani, si tirano giรน le tapparelle e si aspetta che passi. Si respira aria di scoraggiamento, perรฒ.
Agosto sembra far dimenticare per qualche istante la cappa lugubre che appesantisce le nostre vite. Il nostro futuro. E le nostre comunitร , con o senza Sinodo.
E la fede?
Liberi tutti, come accade ad ogni estate con le attivitร parrocchiali messe in stand-by. Ma ora รจ diverso. La ruota sembra inceppata, le cose che si sono sempre fatte non funzionano piรน, nonostante tanta fatica. E si semina senza vedere frutti o si vede crescere la zizzania.
Giovani nelle parrocchie, non pervenuti. Preti spesso svuotati. O senza fede (non scherzo).
Il mondo sempre piรน aggressivo e tu, tenero discepolo cattolico italiano, boomer e ingenuo, ti senti una razza in via di estinzione da mettere in una riserva naturale.
E allora un poโ si molla il tiro. Ci si arrende. Come dopo una lunga battaglia senza vincitori nรฉ vinti.
Stanchi dentro. Anche i preti. Anche gli innamorati di Dio. Anche i profeti.
Cโera giร tutto questo, non scherziamo. Solo che fingevamo di non vedere.
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Si puรฒ credere ed essere scoraggiati?
Sapersi amati dal Signore e, nonostante questo, avere dei momenti di stanchezza interiore?
Sรฌ, certo. E di questo parla la Parola, oggi.
Scoraggiamenti
Elia รจ scoraggiato. Pensava, uccidendo i sacerdoti del dio Baal, portati in Israele dalla regina Gezabele, di riportare la folla al Dio di Israele, di sollevare una rivoluzione. Non รจ cosรฌ: non solo la gente lo abbandona, ma la regina promette vendetta e il profeta deve scappare nel deserto.
Vuole morire, ammette il suo sbaglio: Dio non si impone.
E lui, arrogante e violento, non รจ migliore dei suoi padri.
Gesรน รจ scoraggiato: hanno arrestato e ucciso Giovanni Battista, lโaria si fa pesante.
Ma la cosa peggiore รจ che, dopo la moltiplicazione dei pani, Gesรน si accorge che i suoi discepoli non hanno capito praticamente nulla del suo messaggio, delle sue parole. Davanti alla folla affamata hanno suggerito al Maestro di cacciarli, di rimandarli a casa.
Gli apostoli sono scoraggiati: non hanno capito la ragione dellโimprovvisa durezza del Signore che li ha costretti in malo modo a salire sulla barca per raggiungere lโaltra riva, quella dei pagani, quella evitata accuratamente dagli ebrei. E si sta alzando un forte vento, ci mancava.
Fatica
La vita รจ cosรฌ: inevitabilmente mischia luci ed ombre, momenti esaltanti e momenti faticosi, grandi gioie e forti dubbi. E non puรฒ essere diversamente.
Eppure proprio nel momento della fatica scopriamo chi siamo.
E se, invece di ripiegarci su noi stessi, osiamo metterci in discussione, attendere, cambiare, sperare, pregare, agire, qualcosa accade.
Saliamo di livello, cambiamo frequenza, entriamo dentro noi stessi, dentro la Storia, dentro gli eventi.
Ma, per farlo, dobbiamo necessariamente affrontare i nostri fantasmi e le nostre paure.
La regina Gezabele, per Elia, il dubbio di avere scelto le persone sbagliate, per Gesรน, il mare in tempesta, per Pietro e gli altri.
Imparare il silenzio
Elia รจ spaventato e consumato, desideroso di morire nel deserto, ma non si chiude a piangere se stesso. Reagisce. Si mette in cammino.
Dio non รจ nella violenza, questo ora ha capito Elia che si ritrova sul monte dellโalleanza.
(Questo vorrei capissero coloro che continuano usano Dio come una clava, per rilasciare patenti di cattolicitร , dando i voti ai papi e ai credenti). E qui, sullโOreb, Elia capisce e ci fa capire qualcosa di splendido.
Dio non รจ nella violenza, nรฉ nei grandi eventi naturali o nei prodigi, ma nellโintimo di ciascuno di noi. Nella brezza del mattino anzi, come piรน precisamente, nella voce del silenzio.
Abbiamo disimparato lโascolto del silenzio.
Il luogo dove incontriamo Dio. Perchรฉ non osare? Perchรฉ non tornare a tacere per ascoltare?
Noi stessi. Gli altri. Finanche Dio.
Perchรฉ non ritagliarci in questa estate rovente un quarto dโora di silenzio dopo avere letto e meditato la Parola?
Imparare a scegliere
Come possono non avere capito? Come possono, davanti alla prima vera prova, avere mostrato tanta indifferenza e tanto cinismo? Cosa serve amare, seguire, accudire, istruire, vivere con loro se poi non hanno cambiato il loro cuore?
La notte di Gesรน sul monte a pregare รจ tormentata e greve.
Coloro che ha scelto con tanta cura e tanta passione, coloro che ha voluto con sรฉ, che ha istruito, hanno mostrato tutta la loro grettezza. Prega, il Signore. Forse un poโ stordito e deluso. Non sa che fare. Intanto si alza un forte vento sul lago.
Gesรน sceglie. Sceglie di non sceglierne altri.
Non migliori, non piรน coerenti, non eccezionali. Sceglie quei dodici.
Sceglie noi, fragili e incoerenti. Sceglie questa Chiesa composta di fango e santitร .
Sceglie me. cosรฌ come sono. Amandomi, mi conduce ad altri pascoli.
Pietro
I discepoli, noi discepoli, sono spaventati.
Dalla furia del vento e delle onde. Da questa tempesta inattesa che, improvvisa, ha messo in evidenza la nostra imperizia di marinai.
E lรฌ, nel cuore della notte, sono raggiunti dal Signore, ma lo vedono come un fantasma. Non lo hanno riconosciuto nel fratello affamato. Come possono riconoscerlo qui, ora?
Solo Matteo ci parla dellโepisodio di Pietro.
Di quella richiesta, ingenua oltre ogni limite, di raggiungere Gesรน camminando sulle acque.
E si getta, Pietro. Si fida.
E affonda.
No, non รจ capace, come noi non siamo capaci, di camminare davvero su ciรฒ che ci spaventa, di passeggiare fischiettando sul ciglio del baratro che costeggia la nostra vita. Vorremmo, ma non siamo cosรฌ coraggiosi, nรฉ cosรฌ santi.
Solo il Maestro, solo il Signore puรฒ dominare le alte onde del mare, da sempre, nella Bibbia, potente e oscuro simbolo del male e della paura. Solo lui. Noi non siamo capaci, ma il Signore ci sfida, ci spinge ad osare.
Sempre.
Davanti ai dubbi di fede, davanti alle tempeste della vita, il discepolo รจ chiamato, come Elia, ad ascoltare nel suo cuore il silenzioso mormorio di Dio, recuperando quella dimensione assoluta che รจ il silenzio, la preghiera, lโascolto meditato del grande e quieto oceano della presenza di Dio, per vedere il volto di Dio che si nasconde nel vento, che pare evanescente come un fantasma.
Solo la fede ci permette di sfidare le onde e le nostre paure. Non per arroganza ma per infinito amore, per inossidabile passione. Solo cosรฌ possiamo arrivare allโaltra riva.
Coraggio.
Sappiatevi amati perchรฉ lo siete. E scegliete di amare, se lo volete.
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