Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Maggio 2022

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Alla fine della giornata il pastore radunava le pecore e le faceva entrare in un recinto circolare alto mezzo metro che aveva costruito durante il pascolo utilizzando delle pietre trovate sul luogo. Lโ€™unica apertura era poi occupata dal pastore, che, accovacciato, si appoggiava agli stipiti, seduto, per riposare.

Diventava cosรฌ, fisicamente, una sorta di โ€œportaโ€ che impediva alle pecore di uscire e ai predatori di entrare. Gesรน afferma di essere la porta che ci conduce al Padre, la via dโ€™accesso a una realtร  e a una dimensione che ci sovrasta e ci riempie il cuore. Solo lui conosce per nome ogni pecora, la distingue dagli altri.

Non fa come il pastore stipendiato, il mercenario che, in caso di pericolo, fugge a gambe levate. E le pecore riconoscono la voce del pastore, si radunano quando le chiama. Mi conosce, il pastore, mi chiama per nome, gli sto a cuore, รจ pronto a difendermi da ogni pericolo, diventa egli stesso โ€œportaโ€ per farmi entrare e conoscere il vero volto di Dio.