Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2021 – Mc 6, 45-52

È indurito il cuore dei discepoli. No, non hanno capito. Non abbiamo capito. Si sono spaventati davanti alla folla, hanno invitato Gesù a cacciarla, a rimandarla a casa.

È intervenuto il Maestro, ha agito, ha spiegato ai discepoli che la fame, che ogni fame, si può combattere solo condividendo. Ora la folla, sazia, se ne è andata. E Gesù costringe i suoi a prendere il largo, li manda verso l’altra riva del lago, quella delle Decapoli, le città pagane viste come abominio dai puri di Israele. Devono imparare.

Dobbiamo imparare. Solo l’esperienza, solo la consapevolezza del limite, solo il fallimento ci possono aiutare. Da soli, in mezzo al lago, senza Cristo, siamo perduti. Le tempeste della vita, gli eventi negativi, gli sbalzi di umore, il vittimismo, ci fanno affondare. Ma quando tutto sembra perduto il Signore ci raggiunge nel cuore di ogni notte, di ogni tempesta. Ed è una meraviglia.

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