Vangelo di Giovanni – Gv 6,22-29
Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesรน non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberรฌade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesรน non era piรน lร e nemmeno i suoi discepoli, salรฌ sulle barche e si diresse alla volta di Cafร rnao alla ricerca di Gesรน. Lo trovarono di lร dal mare e gli dissero: ยซRabbรฌ, quando sei venuto qua?ยป.
Gesรน rispose loro: ยซIn veritร , in veritร io vi dico: voi mi cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darร . Perchรฉ su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigilloยป.
Gli dissero allora: ยซChe cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?ยป. Gesรน rispose loro: ยซQuesta รจ l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandatoยป.
Parola del Signore.
Fugge, il Signore. No, non si aspettava certo una reazione di quel genere. Ha rischiato tanto, si รจ messo in gioco. Lui che da sempre ha fuggito i miracoli, ha compiuto il piรน eclatante dei miracoli. Forse sperava, illuso! che la folla fosse pronta a quanto aveva da dire. A manifestare il vero volto di un Dio che ci chiama ad essere suoi collaboratori.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 5 Maggio 2025” su Spreaker.Lโidea del Signore era evidente: davanti a tanta fame mettiti in gioco. La folla, invece, ha capito lโesatto contrario: ecco un Dio che ci risolve magicamente i problemi. Gesรน รจ stordito dal tentativo della folla di farlo re. No, non hanno capito nulla, la missione รจ fallita.
- Pubblicitร -
Il Signore fugge questa finta notorietร , questa fede opportunista e piccina, questa devozione ottusa e interessata, ma viene raggiunto. Allora prova a far ragionare le persone, con esiti disastrosi. Certo: รจ importante potersi cibare, importante avere di che vivere, ma รจ ben altro il cibo che ci รจ necessario per colmare il cuore.
Necessitiamo di un cibo spirituale, della risposta al senso della vita, di una prospettiva ampia che ci aiuti a capire dove siamo nel grande progetto che Dio ha sullโumanitร . Non ci basta avere la pancia o il portafoglio pieni, non ci basta abitare case decorose e vestire abiti alla moda: il nostro cuore ha fame di assoluto, brama lโinfinito, cerca la pienezza.
Quanto รจ vero! Il discorso, per un istante, sembra convincere lโuditorio che chiede cosa deve fare per compiere le opere di Dio. E Gesรน risponde: non โfareโ ma โcredereโ. La fede รจ anzitutto credere in qualcuno, non in qualcosa, fidarsi di colui che, solo, ci conduce alla veritร piena.
Il senso della vita non consiste nel fare o non fare qualcosa, nel fare i bravi ragazzi, nel praticare buone azioni in attesa di ricompensa, ma principalmente nel trovare in noi stessi un percorso di fiducia che da Cristo ci conduce al Padre.
ร un discorso impegnativo, quello di Cristo, che mette in difficoltร la nostra visione della fede tutta orientata a costruire delle cose invece che a dedicare del tempo al credere.
- Pubblicitร -
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO

