Vangelo del giorno di Lc 13,31-35
Non รจ possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel momento si avvicinarono a Gesรน alcuni farisei a dirgli: ยซParti e vattene via di qui, perchรฉ Erode ti vuole uccidereยป.
Egli rispose loro: ยซAndate a dire a quella volpe: โEcco, io scaccio demรฒni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera รจ compiuta. Perรฒ รจ necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perchรฉ non รจ possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemmeโ.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa รจ abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finchรฉ verrร il tempo in cui direte: โBenedetto colui che viene nel nome del Signore!โยป.
Parola del Signore.
Scappa, Gesรน. Ti conviene. Erode Antipa ha deciso di farti uccidere.
Deve avere preso l’abitudine, dopo aver fatto fuori il Battista.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 30 Ottobre 2025” su Spreaker.Meglio farli sparire i profeti, visto che rompono cosรฌ tanto!
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Meglio cancellare il problema, invece di affrontarlo.
Non succede cosรฌ anche oggi?
Qualcuno la pensa in maniera diversa?
In certi paesi lo fanno fuori, cosรฌ nessuno si lamenta.
Qualcuno propone qualcosa di innovativo o ci spinge a riflettere in parrocchia?
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Meglio dire che รจ un esagitato, uno in cerca di attenzione, e tagliarlo fuori dal cerchio magico di chi decide.
Scappa Gesรน, lascia stare.
Ci vuole un argine, un limite di buon senso, non andartela a cercare.
Resta sul vago, sullo spirituale, tanto i politici e i tiranni, da sempre, hanno ragione e, se non ce l’hanno, la impongono.
Scappa, Maestro, prenditi qualche giorno.
E poco importa se le parole che dici sono vere, se il mondo che proponi รจ redento, se hai fiducia nell’uomo perchรฉ sai che Dio, tuo Padre, lo ama.
Scappa, Gesรน, meglio salvarsi la pelle, come faremmo noi, come farei io, senza ombra di dubbio.
No, non fugge il Signore, e fa dire a quel volpino di Erode, la volpe in Israele รจ animale sciocco, che potrร ucciderlo, se vuole, ma a Gerusalemme, perchรฉ anche nella morte Gesรน vuole diventare un segno, un simbolo.
Perchรฉ anche una morte puรฒ diventare un inizio, un punto di partenza, una rinascita.
Dalla croce Gesรน farร , in silenzio, la piรน grande delle sue predicazioni, la piรน vera, mostrerร al mondo di che pasta รจ fatto lui, di che cuore รจ fatto il Padre.
Ora sa che la sua ora รจ segnata: se mai riuscirร a superare l’ostilitร giร manifestata del Sinedrio, avrร il volpino che lo aspetta per ammazzarlo.
Fantastico.
ร scosso, Gesรน.
Coraggioso, determinato, ma non gelido, non freddo.
Scosso dalla logica violenta che sembra possedere l’uomo, che sembra travolgerlo, sempre e dovunque.
Mistero insondabile, il cuore dell’uomo, che non accetta di farsi accompagnare come un pulcino, ma preferisce battibeccare nel pollaio…
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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