Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2021 – Mt 13, 54-58

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Ha parlato lungamente, il Signore. Ha espresso il suo pensiero, che รจ pensiero di Dio, con parole semplici, comprensibili, in parabole. Ha spiegato, illustrato, motivato.

Ma, alla fine, non cโ€™รจ ragionamento che tenga, non cโ€™รจ sillogismo convincente, non cโ€™รจ evidenza da accogliere con stupore. Ma lo stupore รจ scandalizzato da parte dei suoi concittadini. Da dove gli derivano tutte queste cose? Come le ha conosciute? Chi glielโ€™ha insegnate? รˆ il figlio del falegname del paese, chi pensa di essere? Da dove?

Dal suo rapporto col Padre, dalla meditazione e la preghiera silenziosa e prolungata, dal suo cuore innamorato di Dio. Ma, per caritร , la cosa piรน urgente รจ fare pettegolezzo da paese, fermarsi allโ€™apparenza, far rientrare negli schemi abituali lโ€™insolito e lโ€™inusuale.

E cosรฌ lo stupore diventa non apertura ma muro invalicabile.

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