Oggi la Chiesa celebra la memoria di due apostoli, Filippo e Giacomo. ร lโoccasione, per noi, di attingere alle radici della nostra fede.
Due apostoli che ci richiamano alla saldezza della nostra fede, alla veritร delle nostre certezze. Dobbiamo imparare a riconoscerli come fratelli, persone realmente esistite, uomini che hanno faticato, lottato, creduto.
Cosรฌ possiamo imparare da loro, imitare il loro ardore, compatire i loro (e nostri) limiti ed errori. Filippo รจ di Betsaida, la cittร di Pietro. Discepolo del Battista, lo troviamo entusiasta discepolo di Gesรน, lo abbiamo incontrato ieri nellโepisodio della moltiplicazione dei pani. Uomo di mezzo, del confronto, del meticciato, pontiere per vocazione, pur essendo di ascendenze greche (cosรฌ lascia supporre il nome), ha fra i suoi amici Natanaele il conservatore, ma a lui si rivolgono i pagani per incontrare Gesรน.
Ben diverso da Giacomo cugino di Gesรน e vescovo di Gerusalemme, autore delle lettere apostoliche che portano il suo nome, conosciuto nella comunitร per la sua continuitร con la tradizione ebraica (eccessiva, secondo san Paolo). Persone molto diverse per carattere ed esperienza e che, pure, hanno saputo superare le differenze mettendo al centro il Signore Gesรน.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Gv 14, 6-14
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