Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 29 Aprile 2023

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Gesรน si rende conto che la strategia che oggi diremmo “pastoraleโ€ che ha portato avanti, ha assunto una piega completamente diversa. Si aspettava, come era logico aspettarsi, di potersi confrontare con persone preparate, con gli scribi, studiosi della Scrittura, e con i rabbini, studiosi della dottrina.

E, invece, con amarezza, ha dovuto constatare che sono i piccoli e i poveri a dargli retta, quelli che con cuore semplice accolgono con gioia il vero volto di Dio. E invece di rammaricarsi per gli scarsi risultati, si apre alla comprensione di qualcosa di completamente nuovo e diverso: si stupisce del Padre che spiazza tutti i nostri ragionamenti, che riserva i segreti del Regno ai piccoli e ai poveri. Proprio come รจ accaduto nell’Italia medievale, radicalmente cristiana eppure rissosa e violenta.

Chi doveva capire e agire, il Papa, i vescovi, i religiosi, erano troppo indaffarati a gestire le beghe, i denari e a spartirsi il potere. Cosรฌ lo Spirito, che spesso agisce in questo modo, davanti ai disastri degli uomini รจ intervenuto inviando una piccola del Regno, illetterata e marginale, una donna. Eppure รจ una donna di fuoco, Caterina, determinata al punto da rifiutare, a soli 12 anni, qualsiasi tentativo da parte dei suoi genitori di darla in sposa.

Sarร  lei a spuntarla vestendo l’abito del terz’ordine domenicano, cosa inusuale visto che normalmente era vestito da vedove anziane. E da mantellata lei, che non sa nemmeno leggere e scrivere, riceve intellettuali, artisti, nobili, ecclesiastici che ne restano affascinati. La sua conoscenza della Parola, meditata e pregata, il suo amore per i poveri e la sua risolutezza tutta femminile e tutta toscana la porta a rimbrottare il Papa che prolunga il suo esilio ad Avignone.

Una figura spettacolare, intensa, vera, che richiama la nostra Chiesa, ancora troppo legata a paradigmi maschili, ad aprirsi sul serio, al carisma femminile. E Caterina, dottore della Chiesa illetterato, richiama tutti noi al fatto che non occorrono lauree in teologia per diventare santi.

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โœ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โœ Mt 11, 25-30

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