Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Ottobre 2021

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Simone Cananeo o zelota e Giuda di Giacomo o Taddeo, cioè magnanimo. Solo due nomi in fondo alla lista degli apostoli. Nomi di cui non sappiamo quasi nulla, apostoli apparentemente marginali.

Ma così è il Vangelo: non soddisfa le nostre curiosità. A noi basta che siano chiamati a far parte del gruppo dei discepoli più vicini, degli apostoli. Simone è definito cananeo, il nome degli acerrimi nemici di Israele e, a ribadire, zelota, che non sappiamo se indichi il suo zelo o un riferimento al partito antiromano degli zeloti, che però nasce dopo la morte di Gesù.

Tant’è: Simone non è pane per far ostie. Anzi. Come a ribadire che c’è posto per tutti fra i discepoli, non occorre superare nessun test da “bravi ragazzi”. E di Giuda è rimasto solo la definizione di magnanimo, cioè dal cuore grande, che chiede durante l’ultima cena chiede al Signore la ragione della sua manifestazione a pochi.

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A pochi, sì, ma che sono diventati tantissimi grazie al cuore grande e bruciante di questi amici di Cristo.