Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Marzo 2023

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Non ha un nome questa donna colta in flagrante adulterio. Non ha una storia, e a nessuno dei presenti interessano davvero le ragioni del suo tradimento (peraltro, contravvenendo alla norma, il traditore non compare), Forse รจ stata data in sposa da bambina a un uomo anziano o il marito รจ violento e la disprezzaโ€ฆ

Ma non importa ai custodi della morale che vogliono mettere in difficoltร  il falegname fattosi rabbino. รˆ posta nel mezzo, condannata ancor prima di essere giudicata. รˆ una donna di quelle, hanno sentenziato i puritani di tutti i tempi. Che farร  il Nazareno: inviterร  a ignorare la legge divina? O la asseconderร , facendo lapidare la disgraziata? Ai giudei รจ vietato dare la morte, pena riservata all’occupante romano, Assecondando la legge mosaica si porrร  fuori dal diritto romano?

Non c’รจ che dire: una trappola intessuta con grande perizia e grande malizia. Gesรน รจ all’angolo, finalmente. Si china, Gesรน) e scrive sul selciato di pietra del tempio. Ecco: la Legge scritta sulle tavole di pietra per condurre alla vita ora รจ brandita per condurre alla morte, Gesรน pone una distanza, impone a tutti una pausa per placare gli animi. Scrive in terra, scarabocchia. E propone una prospettiva diversa, sfugge alla trappola, argomenta: certo, ha peccato, come tutti. Chi puรฒ diventare giudice del fratello? Chi, senza peccato, uccidere questa donna?

Nessuno, ovvio. Non giustifica la donna, non trasgredisce la Legge, la compie, la riporta alle origini. La Legge di Dio che, spesso, viene usata come corpo contundente. Nessuno รจ senza peccato, certo. Nessuno puรฒ tirare la pietra. E chi potrebbe farlo, il senza-peccato, non lo fa. Se ne vanno, tutti, dal piรน anziano al piรน giovane, ascoltando quel barlume di coscienza che ancora hanno. Ora sono soli, misera et misericordia, scrive sant’Agostino, la misera e la misericordia.

Anche Gesรน l’ha messa nel mezzo, non per condannarla, ma per amarla. Sentendosi amata, se vuole, anche lei potrร  vivere una vita che non elemosina carezze.

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Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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