Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Giugno 2025

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Vangelo di Luca – Lc 15,3-7

Rallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta.

In quel tempo, Gesรน disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova?
Quando lโ€™ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perdutaโ€.
Io vi dico: cosรฌ vi sarร  gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversioneยป.

Parola del Signore.

Oggi la Chiesa celebra la Solennitร  del Sacro Cuore di Gesรน, una festa di origine devozionale che, perรฒ, rimanda allโ€™essenziale della fede: lโ€™amore di Cristo per lโ€™umanitร .

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In un momento storico in cui tutti sembravano essere cristiani, il Maestro apparve ad una suora, santa Maria Margherita, a Paray-le-Monial, in Francia, perchรฉ fosse lei a ricordare a tutti che la fede ha a che fare con lโ€™amore, non con il giudizio, non con la disciplina.

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E che il volto di Dio non era quello di un giudice impietoso e burbero, ma che nel figlio si era rivelato il grande cuore che ama, che dona, che scalda, che illumina.

La fede รจ questione di cuore, questo ci ricorda questa festa cosรฌ intensa. Di affetto, di slancio, di emozioni, di profonde scoperte, di radicali novitร .

La fede รจ questione di incontri e di profonditร , non di apparenza, non di superficie, non di pelle.

La fede รจ esperienza travolgente e se cosรฌ non รจ stata, lo puรฒ e lo deve diventare. La fede รจ passione e slancio.

Questa festa serve a ricordare alla Chiesa e al mondo che quando parliamo di Cristo e di Dio stiamo parlando di un cuore divorato dalla passione.

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Non di paura, di punizioni, di bronci divini (speravamo, sinceramente, di non doverne piรน sentir parlare).

E nemmeno di insignificanza, di fede come evento culturale, unโ€™acqua cheta inutile e insapore.

Non di una religiositร  sana e santa, una sorta di collegio per i bravi bambini, una fede insipida e tiepida.

Questa festa ci ricorda che lโ€™incontro con Cristo รจ un fuoco divorante, che arde, consuma, divampa, accende.

Che Cristo รจ venuto a gettare il fuoco sulla terra, a incendiare mille e mille altri cuori.

Che la fede cristiana, anzi il cristianesimo in tutte le sue espressioni, ha a che fare con lโ€™innamoramento passionale di due amanti.

Questa festa infrasettimanale, da sempre legata al sacerdozio e ai sacerdoti, risveglia in noi la passione troppe volte assopita.

Se siamo credenti, se siamo cristiani, se siamo preti, se siamo catechisti, allora lasciamoci ancora travolgere da questo fuoco ardente che รจ lโ€™amore di Dio.

Bruciamo.

+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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