Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Febbraio 2023

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รˆ talmente chiaro da essere quasi imbarazzante. รˆ come ricevere le risposte alle domande prima di un compito in classe. Eppure, questa pagina, forse perchรฉ oggettivamente indigesta, ci mette in imbarazzo, tendiamo e rimuoverla. La Scrittura, di cui Gesรน รจ compimento e pienezza, ci ha svelato chi siamo: creati per amore, siamo immortali e la prima fase della nostra vita, una caccia al tesoro, consiste nello scoprirci amati e scegliere di amare.

Ma, dopo il passaggio fra le braccia di sorella morte, la nostra vita continua nel suo percorso di crescita fino alla pienezza della Storia dove saremo giudicati. Ma su cosa saremo giudicati alla fine della nostra vita? Cosa peserร  sul piatto della bilancia divina? Quanto ha interrogato questa domanda!

Quante ansie e paura ha provocato! Gesรน, delegato dal Padre, sarร  giudice iroso come rappresentato nella cappella Sistina o altro? La risposta, da sempre, รจ sotto i nostri occhi, scritta a chiare lettere nei nostri Vangeli: non le devozioni, non le parole, non le riflessioni, non le celebrazioni, nemmeno una vita morale (quasi) integerrima ci permetterร  di essere pronti a ricevere l’abbraccio divino. Ciรฒ che conterร , ciรฒ che conta, รจ la concretezza delle nostre azioni, la pratica della giustizia e della compassione.

Un’azione, in particolare, si rivela essenziale: riconoscere nel volto del fratello affamato, malato, carcerato, il volto di Cristo. E Gesรน non specifica le ragioni per cui il fratello รจ senza cibo, o indigente o in carcere. Tendiamo (tendo) ad amare e soccorrere i fratelli poveri ma onesti, o che paiono tali, quelli ingiustamente accusati o caduti in disgrazia. Gesรน osa chiedere di piรน perchรฉ lui per primo lo ha vissuto: chiede di amare anche chi, a parer nostro, se l’รจ andata a cercare, senza pregiudizi, senza superficialitร .

รˆ davvero possibile praticare quanto ci chiede il Maestro? Sรฌ. Possiamo amare senza condizioni, senza limiti, con l’amore che ci ha colmato il cuore. Lasciamoci amare, diventeremo capaci di amare.

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Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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